Demenza e COVID-19: alcuni suggerimenti per chi si prende cura di un anziano

Molto probabilmente, la demenza non aumenta il rischio di COVID-19, la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus, proprio come la demenza non aumenta il rischio di influenza.

Tuttavia, comportamenti correlati alla demenza, aumento dell’età e patologie correlate possono aumentano il rischio no solo di infezione ma di una patologia severa come purtroppo dimostrano gli eventi di queste ultime settimane.

Occorre quindi aumentare l’attenzione soprattutto per quelle persone che mantengono una residua autonomia e che – forse – sono ancora più a rischio.

E’ facile per una persona affetta da demenza dimenticare le principali norme di cautela che ormai si sono radicate nelle nostre nuove abitudini come, ad esempio, il lavarsi le mai spesso, oppure l’uso della mascherina o dei guanti.

Con le parziali aperture dal lockdown diventa ancora più importante seguire scrupolosamente poche ma importanti regole. Siamo rimasti tutti rinchiusi a lungo, e la possibilità, finalmente, di poterci muovere un po’ più liberamente, può renderci un po’, come dire, distratti. Mentre il Covid-19 è sempre lì in agguato e lo sarà ancora a lungo.

Studio dell’Istituto superiore di sanità sull’impatto del Covid-19 sulle persone affette da demenza

Giugno – 2021- Una persona su sei anziani deceduti a causa del Covid-19 era affetta da demenza. Sono questi i dati presentati dalla Fondazione Veronesi. Il coronavirus ha dunque decimato gli anziani con un deficit cognitivo.

Anche l’Istituto superiore della sanità ha presentato uno studio dal titolo: L’IMPATTO DELLA PANDEMIA DI COVID-19 SULLE PERSONE CON DEMENZA:

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La pandemia di COVID-19 sta esercitando un profondo impatto sulla salute e sul benessere delle persone con demenza. In Italia, così come in altri Paesi del mondo, un’elevata percentuale di decessi per COVID-19 si è verificata in persone con demenza. Un’ampia proporzione di pazienti, pur non direttamente colpiti dal contagio, ha presentato un importante peggioramento delle proprie condizioni cliniche.
Parallelamente, sono aumentati in modo considerevole i livelli di stress e di carico assistenziale per familiari e caregiver. Infine, l’organizzazione delle attività cliniche e socioassistenziali rivolte alle persone con demenza e ai loro caregiver è stata profondamente sovvertita dalla pandemia.

Ecco gli argomenti trattati nello studio:

  • Mortalità da COVID-19 nelle persone con demenza
  • Effetti della pandemia di COVID-19 sulle condizioni cliniche delle persone con demenza, sul caregiving e sull’organizzazione dei servizi
  • Indicazioni per un appropriato sostegno alle persone con demenza nello scenario della pandemia di COVID-19
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Suggerimenti per chi si prende cura di una persona affetta da demenza a casa

I caregiver delle persone affette da Alzheimer e tutte le altre forme di demenza possono seguire i consigli per l’emergenza coronavirus per Caregiver pubblicati dall’associazione Alzheimer Italia che arricchiamo in questo articolo con quelli pubblicati dall’Alzheimer’s Association.

Suggerimenti per le persone con demenza che vivono in casa

Per le persone affette da demenza, un aumento dello stato confusionale può essere un primo sintomo di qualsiasi malattia. In questo caso contatta il suo medico curante per un consiglio.

  • Ricordiamo che soprattutto in questo periodo è sconsigliato recarsi direttamente in pronto soccorso. Anche in caso di difficoltà a respirare e o febbre alta, è sempre meglio interfacciarsi prima di tutto con il medico di base, la guardia medica o il 118. Lasciamo agli esperti il valutare la situazione e disporre se effettivamente è necessario un ricovero. Per quanto sanificati, gli ospedali per loro natura sono veicoli di possibili infezioni.
  • Le persone con una demenza non grave potrebbero aver bisogno supporti extra, come promemoria, per ricordare le pratiche igieniche necessarie in questo periodo di coronavirus. Ad esempio dei promemoria in bagno per ricordare di lavarsi le mani con il sapone per almeno 40 secondi.
  • Ricordiamo con una certa frequenza alla persona affetta da Alzheimer come si fa un lavaggio accurato.
  • Se nel tempo che passa fra il rientro in casa e l’andare in bagno notiamo che la persona in modo sistematico dimentica di lavarsi le mani, valutiamo di mettere un dispenser di disinfettante all’ingresso, creando un automatismo fra il rientro in casa (anche solo per un giro in giardino) e l’uso del disinfettante.
  • Premunirsi di riordinare per tempo i medicinali soprattutto se si fa utilizzo della consegna a casa.
  • Massima attenzione da parte del caregiver nei suoi spostamenti all’esterno.
  • Se il tuo anziano genitore è seguito da una badante, o in modo principale da uno dei familiari, pensare per tempo a come sostituirli nel caso si dovessero risultare positivi al COVID-19.
coronavirus come lavare mani
Le indicazioni del Ministero della Salute per lavare le mani. Clicca sull’immagine per vederle tutte.

Come impegnare il tempo in quarantena da coronavirus

Per in nostri anziani la quarantena sarà ancora lunga. Qui di seguito ti propongo una sintesi del decalogo pubblicato dall’associazione Alzheimer Italia che propone delle attività per impegnare le lunghe giornate di questa quarantena rsa ancora più pesante dal non poter più frequentare i luoghi di incontro come ad esempio i centri per anziani.

Proporre di riordinare vecchie foto, cartoline, oggetti

Le nostre case sono piene di angoli in cui sono riposte foto, oggetti del passato, vecchi ritagli di giornali, cartoline e così via. Un’attività che può essere proposta è quella di riordinarle riponendole in scatole che verrano etichettate o di raccoglierle in album fotografici.

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Ogni oggetto è l’occasione per stimolare un ricordo, il racconto di un’esperienza personale. Inoltre può essere anche un buon esercizio per aiutarli a recuperare i nomi di oggetti p di persone sollecitandoli sempre con calma e tranquillità a ricordarsi il loro nome,

Ascoltiamo vecchie canzoni?

Soprattutto per le persone che sono più sensibili alla musica. Anche l’ascolto di vecchie canzoni può stimolare il ricordo di avvenimenti del passato e la capacità di raccontarli.

Inoltre la musica può trasformarsi in un’occasione di esercizio, accennando a passi di danza, o tenendo il ritmo battendo le mani. Ma anche semplicemente lasciando che il nostro anziano genitore si muova liberamente seguendo la musica.

Muoversi è importante

In quarantena è difficile muoversi soprattutto per le persone che vivono in un appartamento. Occorre sfruttare tutti gli spazi disponibili. Il terrazzo ad esempio. In caso contrario si possono fare semplici esercizi come alzarsi e sedersi da una sedia. Trovi in questo link trovi dieci esercizi per chi è affetto da demenza.

Per i meno disposti a sottomettersi a questi esercizi si potrebbe tentare di associarli all’ascolto della musica, qui non è importante il ritmo ma provare a rendere piacevole un’attività che potrebbe essere rifiutata.

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Rendiamoli partecipi del quotidiano

Come caregiver ci siamo sempre occupati di rassettare e riordinare magari sfruttando l’occasione che il nostro caro affetto da demenza si trovasse al centro per anziani per fare le cose con calma.

In questo periodo di lunghe e noiose giornate può essere un modo di impegnare il suo tempo. Riordinare i cassetti, lavare a mano piccola biancheria, piegare gli asciugamani, creare gioielli con la pasta, sistemare rocchetti di filo per colore, fare piccoli giochi di costruzione, possono essere attività da svolgere con calma insieme a loro.

Anche cucinare può essere un buon modo per impegnare alcuni momenti della giornata. Ovviamente non si deve essere pressati dall’urgenza di mettere il pranzo in tavola. Meglio dedicarsi a piatti che possono essere preparati con calma, un dolce ad esempio, o un piatto che può essere consumato anche il giorno dopo.

Oltre a essere un modo stimolante di passare il tempo nell’isolamento imposto dal Covid-19, il ricordare al nostro caro affetto di demenza che quella pietanza è stata preparata da lui ha effetti positivi sulla propria autostima.

Ruotine e programmazione anche in tempo di Covid-19

La routine è fondamentale per le persone con demenza. La quarantena causata dal coronavirus può avere scardinato la routine di molte persona anziane, le uscite non sono più possibili, non si possono più incontrare altri anziani.

Anche nel rimanere a casa bisogna stabilire una routine programmando le giornate nel rispetto dei cicli di pasti, veglia, sonno.

La routine aiuta anche a limitare gli effetti della sindrome del tramonto che nelle ore serali può causare un aumento dello stato confusionale.

Particolare attenzione alla sicurezza in casa con una persona affetta da demenza. L’ambiente domestico nasconde mille piccolo pericoli per ciascuno di noi, figuriamoci per una persona anziana.

Estrema cautela a chiunque si avvicini

Ovviamente in casa non dovrebbe entrare nessuno. In caso di consegna di beni a domicilio, se non si può lasciare da solo il nostro genitore affetto da demenza, farsi lasciare i prodotti sullo zerbino, far allontanare il fattorino, mettere sullo zerbino il contante corretto, prendere i prodotti e allontanarsi prima che il fattorino si avvicini.

Buona norma sarebbe disinfettare anche i contenitori prima che vengano in contatto con il nostro anziano genitore.

Se l’abitazione è dotata di giardino esterno, assicurasi che al cancello o alla recinzione non si avvicini nessuno, neppure per un saluto.

In caso di servizi a domicilio dobbiamo essere puntigliosi. Sebbene tutti gli operatori siano particolarmente attenti a tutte le norme di igiene e di sicurezza, un momento di distrazione in questo periodo di grande stress può accadere.

In qualità di caregiver abbiamo il diritto e il dovere di assicurarci che tutte le norme vengano rispettate, chiedendone loro esplicita conferma, ad ogni visita domiciliare.

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