La demenza raccontata con garbo e verità

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio 2017

Com’è che improvvisamente un fornello utilizzato per tutta la vita si mette a fare le bizze? E che ci fa un’anziana donna in piedi alle due del mattino a cucinare?

Bastano otto minuti a questo video animato per condensare tutto lo sgomento, la confusione, l’incertezza e il dolore di chi si avvia lungo la strada della demenza. Lo spavento e il disorientamento iniziale per dei fornelli che non si spengono, l’arrivo del figlio impaziente, scocciato che non capisce cosa stia facendo l’anziana madre, la tavola preparata come se stesse aspettando degli ospiti. La sua logica ferrea “basta girare la manopola è sempre lo stesso vecchio fornello che usi da cinquant’anni” si scontra con la sorpresa dolorosa della madre “è praticamente nuovo e si è già rotto”. E poi quella confessione che fa scattare il figlio in un moto d’ira, sta aspettando per cena dei vecchi amici morti da tempo, e ancora una volta il figlio alla confusione della madre oppone il rigore della logica ” se fossero vivi avrebbero 120 anni, non verranno ne stasera né domani”. E’ un’animazione in computer grafica, ma lo sguardo abbattuto e mortificato dell’anziana che dà ragione al figlio dopo la sua reprimenda è qualcosa che si legge nel volto di ciascun anziano che si trovi improvvisamente a gestire una realtà di cui non riesce più a cogliere il significato. E la nostra impazienza è una ferita che si aggiunge alla confusione che li circonda.

In ogni caso sono otto minuti di poesia e il finale è, in qualche modo a sorpresa, già perché “la linea del fronte oggigiorno non è più chiara come un tempo“.

Il video, che si intitola “La visita”, è stato creato dall’austriaca Trickfilmer, ha ricevuto diversi premi e non è difficile capire il perché. E’ in tedesco ma i sottotitoli sono in inglese.

The Visit from Die Trickfilmer on Vimeo.

 

Un altro video pubblicato in “Storiademenzasenile” racconta con altrettanto garbo la voglia di libertà di un vecchio maratoneta.

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