Quali sono i servizi per anziani non autosufficienti e autosufficienti?
Ultimo aggiornamento: 9 Maggio 2016 –
Sono diversi i servizi per gli anziani non autosufficienti e autosufficienti. Non sempre è facile orientarsi nella burocrazia e spesso accade che se ne avverta l’esigenza per un evento improvviso e quindi, oltre alla pressione dell’evento traumatico, come un repentino aggravarsi delle condizioni del tuo genitore, vi è l’ulteriore pressione del dover fare le cose in fretta perché magari sollecitati dall’ospedale che punta a dimettere al più presto possibile.
In una situazione di questo genere il primo riferimento sono i servizi sociali del comune che ti possono dare tutte le indicazioni necessarie di dove rivolgerti e come procedere per le domande.
Forse l’eco del termine “servizi sociali” ti stona un po’ perché spesso li associamo a situazioni di povertà e di bisogno. Ma credimi, sono davvero loro che hanno la competenza per orientarti in modo adeguato e farti risparmiare tempo (alcuni servizi sono in capo al comune, altri al distretto, altri ancora all’ASL) e risorse che è meglio dedicare al tuo genitore.
Mettila così, quel servizio sociale al quale ti stai rivolgendo, il tuo genitore l’ha già pagato con le tasse che ha versato nelle casse comunali. E insomma, mi sembra giunto il tempo di andare a riscuotere la parcella.
Premetto che per questo tema entriamo nell’ambito di normative regionali e comunali e che quindi le modalità di accesso possono variare. Inoltre le modalità dei servizi per anziani cambiano anche se esiste il riconoscimento di invalidità con indennità di accompagnamento oppure no. Ecco comunque una lista, non esaustiva, dei servizi soprattutto rivolti all’anziano che vive nella sua abitazione, quelli di cui ho fatto un’esperienza diretta. Questa lista non è completa dato che ci sono altri servizi come le residenze protette, quelle di sollievo, centri diurni e così via. La lista ha il solo scopo di darti un’idea del supporto che puoi avere. I servizi ci sono, magari non sempre è facilissimo attivarli, ma ci sono
Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)
Tra i servizi per gli anziani non autosufficienti e autosufficienti troviamo l’ADI, in pratica è quello che ti consente di continuare a mantenere nella propria casa il tuo genitore senza per forza dover pensare a una struttura in cui ricoverarlo.
L’assistenza domiciliare integrata e gestita dalle ASL in collaborazione con i comuni prevede l’intervento a domicilio di infermieri, terapisti per la riabilitazione e altre figure professionali. In genere è il medico di base che attiva l’ADI, quindi è a lui che ti dovrai rivolgere. Esiste in forma semplice (cambio catetere, medicazioni, o prelevi di sangue e una complessa per persone gravemente ammalate con intervento anche medico.
Anche quando l’ADI è attivata ad esempio per il cambio del catetere, se insorge una nuova esigenza devi recarti sempre dal medico del tuo “genitore” perché la valuti e ne dia l’avvio.
Un altro servizio disponibile nell’ambito dell’ADI è l’addestramento, ad esempio della badante, che verrà affiancata per un breve periodo da Operatori che metteranno la propria conoscenza ed esperienza professionale a disposizione per formarla ad esempio su come curare adeguatamente l’igiene personale del tuo genitore, come alimentarlo, come muoverlo, come rassicurarlo, ecc.
Pasti consegnati a domicilio
Il servizio è gestito dai comuni ed è uno di quelli che spesso, a seconda dell’entità delle casse comunali, sono soggetti a tagli. E’ utile per gli anziani che vivono da soli e che hanno ancora un certo grado di autonomia. In questi casi capita spesso che – un po’ per pigrizia, un po’ perché la solitudine non invoglia a mettersi ai fornelli – i nostri vecchi finiscano per mangiare poco e male. La consegna dei pasti a domicilio assicura a loro una dieta equilibrata. Di solito c’è una lista di attesa. Per informazioni l’ente più indicato sono i servizi sociali del comune del tuo genitore.
Telesoccorso
E’ il servizio di assistenza distanza diurna e notturna che consente di richiedere un aiuto immediato agli anziani che vivono da soli. Alla linea telefonica, che deve essere fissa, viene collegato un apparecchio e mentre alla persona viene dato un telecomando da portare con sé in cui tipicamente c’è solo un pulsante da premere in caso di necessità. Si devono fornire dei numeri telefonici dei parenti (nel nostro caso erano tre, quello di mia sorella e di fratello che vivevano vicini a mia madre e il mio, come ultima ratio visto che abitavo a 250km da lei). Se tutti e tre i numeri non rispondono parte la richiesta allo staff operativo che attiva i soccorsi necessari.
Una volta la settimana la centrale operativa effettua una chiamata di controllo per verificare che il sistema funzioni.
E’ un’ottima soluzione soprattutto se non si vive vicini ai propri genitori e non si ha la possibilità di passare a visitarli tutti i giorni. Basta solo riuscire a mettergli in testa che quel benedetto telecomando lo devono tenere sempre appeso al collo e non lasciarlo da una parte e mentre loro sono da tutt’altra!
Contrassegno Speciale di Circolazione e di Sosta
In caso di riconoscimento di invalidità con indennità di accompagnamento il contrassegno speciale di circolazione e sosta spetta in modo automatico. E’ rilasciato dal comune di residenza del vostro genitore ed è valido su tutto il territorio nazionale.
Fate attenzione che il contrassegno è strettamente personale ed è legato al vostro genitore e non a voi e dunque può essere utilizzato solo quando l’avente diritto, cioè il vostro genitore, è in auto.
Ausili per Incontinenza, Stomie, Prevenzione Lesioni Cutanee
L’anzianità del tuo genitore prevede tutta una serie di “ausili”, attivabili dal medico curante, tra i quali i più diffusi sono di certo quelli per l’incontinenza ovvero pannoloni, mutanda elasticizzata riutilizzabile, traverse salvamaterasso.
[…] metterle la crema affinché non compaiano le piaghe, rimetterle la dentiera, vestirla, cambiare il letto, rinnovare la traversa di cui non avevo idea dell’esistenza e che è una sorta di grande tovagliolo assorbente che si mette sul materasso e sul divano dove lei si siede per proteggerli da eventuali perdite.
Tratto da: “Io sono Nina” storia di una demenza senile.
A seconda poi di altre patologie possono essere forniti cateteri vescicali ed esterni, sacche raccogli urina, sacche e placche per stomie, presidi sanitari per tracheo e laringostomizzati, bendaggi per la prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee da decubito.
Per i pannoloni (almeno in Emilia Romagna e in Veneto) la consegna viene fatta a domicilio del tuo genitore una volta al mese e la fornitura deve bastare fino alla consegna successiva. Avendo avuto due casi in due regioni diverse abbiamo notato come ci siano delle piccole differenze nella tipologia di fornitura.
Letti attrezzati, materasso antidecubito, carrozzine
Tra i servizi per gli anziani non autosufficienti ci sono anche gli ausili per migliorare la qualità della vista a persone che non possono più alzarsi dal letto. La richiesta deve essere avviata dal medico curante del tuo genitore, poi l’ASL valuterà la reale necessità e la disponibilità in quel momento dell’ausilio. Anche in questo caso ci possono essere differenze a seconda della regione di residenza.
Nel frattempo è intervenuta un’altra trasformazione a rendere definitivo ciò che prima era temporaneo. Finché era in ospedale abbiamo attivato le procedure per avere gli ausili per i malati curati a domicilio.
Il letto attrezzato con sponde e snodi per alzare la schiena o le gambe ciascuno con la sua manovella. Sul letto il materasso antidecubito.
A lato del letto un tavolo con tutto quello che serve alla sua igiene, al controllo della glicemia e ai pochi medicinali che assume e poi l’insulina, le garze, il disinfettante, l’occorrente per la stomia, i guanti usa e getta.
Tratto da: “Io sono Nina” storia di una demenza senile.
Ricordo che non c’era ancora stato il funerale quando ci chiamarono per la restituzione del letto e del materasso. In un primo momento ci ha fatto un po’ specie, ma riflettendoci era di certo meglio così, perché tenerlo inutilmente se c’era qualcuno che ne aveva bisogno?
S.D. – Ospedalizzazione Domiciliare
Ecco, questo è un servizio di cui non ero a conoscenza e che nel caso di Nina ci sarebbe stato utile attivare risparmiandole, forse, qualcuno dei numerosi ricoveri al pronto soccorso. Con l’ospedalizzazione domiciliare la responsabilità della cura del tuo genitore non è più del medico curante ma della divisione ospedaliera che l’ha in carico. Quindi il tuo genitore può avere a casa tutte le prestazioni che normalmente si hanno in ospedale.
Anche qui le cose possono essere differenti a seconda delle regioni ma a grandi linee viene garantito:
- 2 ore al giorno di presenza infermieristica;
- una visita giornaliera da parte di un medico dell’ospedale (o del medico generico, in collegamento con la divisione ospedaliera di riferimento);
- un collegamento telefonico permanente con l’equipe ospedaliera;
- la possibilità di visite specialistiche.
Ripeto, non ne ho, purtroppo, esperienza diretta ma sulla carta sembra essere una buona alternativa all’ospedale soprattutto in caso di degenze prolungate e di malattia cronica, perché dà certezza della continuità della cura fatta da personale competente. Anche questo servizio è gratuito e per attivarlo è necessario che sia richiesto dal medico curante.
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