Spe Salvi – Benedetto XVI
Benedetto XVI
Spe Salvi – Enciclica
Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2007
pag. 100, € 8,0
La speranza come qualcosa che non riguarda l’oggi ma rivolta a un futuro di là da venire e “certo come realtà positiva” . Fin dalle prime righe l’enciclica di Benedetto XVI ripropone gli schemi imparati al catechismo da bambini. La mia è una visione da non praticante, di persona che non crede che la fede in un futuro migliore sia di consolazione per un presente pieno di difficoltà e dolore.
The comment on the encyclical Spe Salvi (Saved in Hope) by Pope Benedict XV, is written from a point of view of a not believer. We live in Italy so you can imagine how strong is the catholic influence. In the last months the church has been very present in Italian society (but also in Spain) especially regarding what is called “the defense of life in all its aspects” like abortion, euthanasia etc. The impression is that nowadays attitude of catholic church is the promotion of a rigid observation of the most traditional catholic concepts regardless a society which change continuously. It seems that today’s church closes itself off all the issues which urgently arise from our complex society.
La stretta che il cattolicesimo sta operando (vediamo cosa sta succedendo ora in Italia con la questione dell’aborto, o in Spagna con l’invito a non votare Zapatero) sembra essere un “serrare le fila”, una reazione istintiva di paura di fronte ad una società sempre più laica che, per via del proprio liberalismo, lascia molti fronti non presidiati e quindi esposti all’invasione di cambiamenti che allontanano dai concetti base del cristianesimo. Un timore che Papa Benedetto XVI sembra avere quando critica, ad esempio, l’intervento dei cattolici nell’ambito della scienza e della ragione. Un intervento che tra le righe (pag. 51) giudica debole e rispetto al quale auspica un’inversione di rotta; inversione probabilmente già in atto con l’attuale accanimento sul versante dell’aborto, delle cellule staminali, della libera decisione di concludere la propria vita quando questa non è più tale.
La chiesa ha tirato il freno a mano. E lo stridore dei freni si sente alla grande in un mondo in costante mutazione, dove l’influenza di culture reciproche è un dato di fatto e dove l’integrazione si gioca sul filo del rasoio tra gli eventi delinquenziali di cui i giornali sono pieni e le esperienze riuscite che non fanno notizia.
E’ una chiesa che pensa al mondo occidentale; le teorie nella Spes Salvi hanno poco interesse per le popolazioni dell’Africa, dell’Asia, o dell’America Latina impegnate a confrontarsi con problemi di ben altro tipo.
La chiesa di Papa Ratzinger non sembra essere fatta di semplice pietra su cui fondare l’evangelizzazione delle genti; il suo impegno nell’affermazione della ideologia cattolica appare più come un macigno che si sta abbattendo sui credenti e gli effetti coinvolgeranno tutti.
basta scansarsi: le idee se non frequentate escono dalla realtà per entrare forse nella storia