Islanda, Reykjavik, Circolo d’oro e Laguna Blu – Blue Lagoon
07/08/10.08.15 – Le giornate del ritorno fra la folla – Reykjavík, Circolo d’oro, Laguna blu Islanda
Laguna blu Islanda, tre termini che vanno sempre a braccetto. Ma nella zona limitrofa di Reykjavík è sola una della attrazioni che si possono visitare abbastanza agevolmente se non ci si vuole inoltrare nel cuore più selvaggio dell’isola.
Noi abbiamo lasciato questa parte indubbiamente più turistica alla fine del nostro viaggio.
Reykjavík
Abbiamo visitato Reykjavík, la capitale più a nord del mondo, nel pomeriggio del 7 agosto e nella giornata dell’8 agosto. Non ci dilungheremo molto sulla visita della città poiché si possono trovare facilmente tutte le informazioni che servono.
Il nostro suggerimento è che vi lasciate trasportare dai mille dettagli della città vecchia, le case multicolori, i loro davanzali, i murales, le piccole statue e i mille dettagli che Reykjavík sa offrire e che non troverete nelle guide turistiche.
Nel caldo e soleggiato pomeriggio del 7 agosto abbiamo camminato in strade piene di gente e siamo saliti sul campanile della Hallgrímskirkja la chiesa la cui forma si ispira alle colonne basaltiche, mentre noi pensavamo simboleggiasse le 5275 canne dell’organo che si trova all’interno.
Dal campanile, alto 75 m, si gode un splendida vista sulla città e poi ci siamo mischiati ai turisti e alla gente del posto lungo la Laugavegur la strada dello shopping.
La zona centrale è piccola ed è il cuore della famosa 101 Reykjavík. Si gira comodamente in un pomeriggio compresa la città vecchia che si trova vicino al laghetto Tjörnin. È qui che si trova Aðalstræti la via più antica da cui parte la numerazione della città; più alto è il numero più distanti ci si trova dal centro.
Al numero 10 di questa stessa via si trova anche la casa più vecchia della città risalente al 1764. Attualmente c’è un negozio ma all’interno una stanza funge da museo. Purtroppo quando siamo andati noi era chiuso. In questa zona c’è anche Altþingishús, casa del parlamento.
Oltre al centro la zona del porto vecchio si presta a delle belle passeggiate a patto che l’onnipresente vento vi lasci scampo.
Qui si trova la ‘Nave del sole’ Sólfar dall’aspetto scheletrico e l’auditorio Harpa dalla stupefacente architettura e simbolo del ritorno a un’economia post-crisi del 2008. I pannelli di vetro dalla forme geometriche che ne ricopre la superficie esterna producono un caleidoscopio di colori.
Il giorno successivo 8 agosto abbiamo approfittato del brutto tempo per visitare il Museo delle saghe, e il museo Reykjavík 871 +/-2 e imparare un po’ di più sulla storia di questo paese. Abbiamo poi camminato nuovamente le strade della città in attesa della parata del Gay Pride che si è tenuta quel giorno.
Per l’occasione Skólavörðastígur la via dei negozi di arte e design che termina proprio davanti alla Hallgrímskirkja e al lato opposto incrocia Laugavegur aveva il lastricato dipinto con i colori dell’arcobaleno.
Circolo d’oro
E’ di sicuro tra le mete più popolari dell’Islanda e in effetti il numero di turisti è ragguardevole. Probabilmente ha ragione Cal nel dire che sarebbe meglio visitarlo all’inizio del viaggio, in modo che poi l’Islanda più vera ti tolga di dosso questo bagno di folla. Ma tant’è, noi l’abbiamo lasciata all’ultimo giorno e quindi siamo qui per visitare le tre mete più importanti: il parco nazionale Þingvellir, Geysir e le cascate Gullfoss.
Abbiamo iniziato con Þingvellir a una cinquantina di chilometri da Reykjavik. Patrimonio dell’Unesco, questo luogo è il punto di origine della storia islandese ed è il luogo in cui gli effetti della deriva dei continenti sono visibili ad occhio nudo.
Þingvellir: Alþing, il primo parlamento del mondo
Fondato dai vichinghi nel 930 d.c. l’Alþing è indicato come il primo parlamento del mondo.
Dopo gli anni della prima colonizzazione gli abitanti d’Islanda sentirono la necessità di darsi regole e leggi e questo luogo, nei pressi di un lago molto pescoso, fu considerato l’ideale per svolgervi le assemblee. Þingvellir infatti significa ‘pianura dell’assemblea’ e l’annuale Alþing – nel corso del quale gli ‘oratori della legge’ recitavano la legge alla popolazione, si approvavano nuove leggi e si giudicavano le dispute – era anche un grande evento sociale, vivacizzato dalla presenza di commercianti e artisti.
Fu proprio qui che nell’anno 1000 Þorgeir Ljósvetningagoði decretò che il Cristianesimo sarebbe stata l’unica religione islandese e fu tornando da questo luogo che gettò i simulacri delle divinità nordiche nella cascata Goðafoss. Il 17 giugno 1944 sempre in questo luogo storico fu proclamata l’indipendenza dell’Islanda.
Abbiamo proseguito la nostra passeggiata verso Þingvallakirkja una delle prime chiese islandesi.
L’originale fu consacrata nel XI secolo, mentre quella che vediamo oggi risale al 1859. Alla spalle della chiesa due spoglie pietre custodiscono i resti di due grandi poeti islandesi Jónas Hallgrímsson ed Einar Benediktsson sostenitori dell’indipendenza dell’Islanda.
Þingvellir: Almannagjá, i continenti si separano
Seguendo il percorso tracciato si cammina di fatto all’interno di un’immensa frattura causata dalla separazione delle zolle tettoniche nordamericana e euroasiatica chiamata Almannagjá.
In realtà la frattura non corre proprio qui ma questo profondo canyon ne è una diretta conseguenza ed è stimolante immaginare che mentre guardi la placca nordamericana che si erge alla tua sinistra stai camminando su quella euroasiatica.
Spingendosi più avanti lungo il percorso si arriva alla cascata Öxarárfoss dal cui salto di 20 m si lanciano le acque del fiume Öxará.
Lasciamo Þingvellir in direzione di Geysir quando dopo pochi chilometri notiamo un paio d’auto ferme sul ciglio della strada e incuriositi ci fermiamo.
Attraversata la strada quelle che sembrano rocce ammassate si rivelano essere un’altro canyon, probabilmente la continuazione della frattura di Þingvellir. Non è un posto in cui sia lecito fermarsi perché dopo pochi muniti arriva un poliziotto a far allontanare tutti i turisti.
Geysir
Sessanta chilometri dopo Þingvellir arriviamo a Geysir che si preannuncia in lontananza con le oramai abituali colonne di fumo bianco. Ci sono pochi posti sulla terra dove poter ammirare l’esplosione del getto di acqua calda e Geysir non è solo uno di questi ma quello che ha dato il nome a tutti i geyser del mondo. La loro rarità è dovuta al fatto che devono esserci condizioni geologiche e climatiche compatibili riconducibili a sole sette zone principali nel nostro pianeta.
Perché si produca un geyser occorre che vi sia una struttura a sifone con rocce permeabili nelle quali circola l’acqua prima verso il basso e poi verso l’alto, circondate a loro volta da rocce impermeabili. Non ultimo occorre che nelle vicinanze ci sia una camera magmatica che riscaldi l’acqua nel sifone per poi venire espulsa all’esterno a causa della pressione.
Il grande Geysir è oggi inattivo a causa delle pietre che i turisti vi gettavano dentro per farlo azionare. Ma nessun problema accanto c’è il geyser Strokkur che va in scena ogni sei, sette minuti.
Cascata Gullfoss
Ultima tappa di questa giornata. La cascata si trova a una decina di chilometri da Geysir, Gullfoss ‘cascata d’oro’ scende da uno stretto canyon con uno spettacolare doppio salto per un totale di 32 m.
Negli anni venti degli imprenditori stranieri volevano costruire una diga sul fiume Hvitá per sfruttare l’energia idroelettrica. Sarebbe stata la morte delle cascate ma il proprietario del terreno Tómas Tómasson, si rifiutò di vendere e la figlia Sigríður Tómassondóttir si recò a piedi fino a Reykjavík per protestare, minacciando anche di gettarsi nella cascata se il progetto fosse stato messo in atto.
All’inizio del percorso della cascata un monumento ricorda questa volitiva donna alla quale dobbiamo la possibilità di ammirare ancora oggi questa meraviglia naturale.
Bláa Lónið, la laguna blu Islanda, la più famosa
Costosa e affollata di turisti, sulla carta la Laguna blu Islanda ha tutti i numeri per tenersene lontani.
In due abbiamo speso 100€, sul lago Mývatn il costo è stato esattamente della metà.
Ma come si fa a evitare questo tempio del relax incastonato in un campo di lava? Attenzione che per entrare nella Laguna blu Islanda, d’estate bisogna prenotare, noi non lo sapevamo e siamo arrivati lì verso le sei di sera per trovarci la bella sorpresa dopo i 50 chilometri percorsi da Reykjavik.
L’addetto ci ha dato un elastico colorato dicendoci che prima facevano entrare i prenotati e poi se si poteva chi non aveva prenotato. Ci siamo quindi messi il cuore in pace e abbiamo aspettato. L’attesa può durare anche più di un’ora per entrare nella Laguna blu Islanda, noi siamo stati fortunati e dopo circa 40 minuti siamo riusciti a entrare.
Il relax nelle calde acque di circa 38 °C della famosa laguna blu Islanda è una certezza. Bisogna dire che grazie alle sue dimensioni la vasca non era così affollata e abbiamo trovato diversi angolini in cui starcene in santa pace.
L’acqua termale della laguna blu Islanda è acqua di mare riscaldata dalla centrale geotermica di Svartsengi.
Se vi immergerete in queste calde acque ricche di sali minerali, utilizzate una delle tante vaschette che si trovano nella piscina per spalmarvi sul volto il bianco fango di silice.
Attenzione, come per tutte le piscine islandesi nella Laguna blu Islanda è necessario fare la doccia senza costume utilizzando il sapone che viene messo a disposizione. Per gli islandesi è una questione di buona educazione. Inoltre meglio lasciare a casa gioielli, oro e argento perché l’acqua li può corrodere.
Foto di Reykjavik, Circolo d’oro (Golden Circle), Bláa Lónið (Laguna blu Islanda)
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07/08 / 08.10.15 – Back to the crowd – Reykjavík, Golden Circle, Blue Lagoon
Reykjavík
We visited Reykjavík, the northernmost capital of the world, on the afternoon of August 7th and 8th of August. Our suggestion for the visit is that you allow yourself to be carried away by a thousand details of the old city, multicolored houses, their windowsills, murals, statues and a thousand small details that Reykjavik has to offer, and you will not find in travel guides.
As the 7th of august was a sunny day we climb the bell tower of Hallgrímskirkja church whose shape is inspired by basalt columns. The tower offers a magnificent view of the city.
The oldest part of the city is around Aðalstræti street. In addition to the center it is nice to walk in the old harbor area. Here you can find is the ‘Ship of the sun’ Solfar and auditory Harpa. The next day we visited some museum.
Golden Circle
It is certainly one of the most popular destinations in Iceland and in fact the number of tourists is remarkable. The three most important places to visit are: the National park Þingvellir, Geysir and Gullfoss waterfall.
We started with Þingvellir about fifty kilometers from Reykjavik. Unesco world heritage site, this place is the point of origin of the Icelandic history and is the place where the effects of continental drift are visible to the naked eye in the area of Almannagjá.
Geysir
Sixty kilometers after Þingvellir we arrive at Geysir one of the few place in the earth where you can see a geyser. The Great Geysir is now inactive but beside it the geyser Strokkur offers a water explosion every six, seven minutes.
Gullfoss waterfall
The waterfall is located about ten kilometers from Geysir, Gullfoss ‘Golden Waterfall’ has a spectacular double jump for a total of 32 m. The average amount of water running over this waterfall is 140 m³/s in the summertime and 80 m³/s in the wintertime. The highest flood measured was 2000 m³/s.The average amount of water running over this waterfall is 140 m³/s in the summertime and 80 m³/s in the wintertime. The highest flood measured was 2000 m³/s.
Bláa Lónið, the blue lagoon
Expensive and crowded but a “must” for relaxing the warm water of about 38 ° C and rich in mineral salts. During summer remember to book in advance. Be careful, in all swimming pools in Iceland is required to take a naked shower without using the soap that is made available. For Icelanders is a matter of good manners. Also leave home jewelry, gold and silver because the water can corrode them.