Islanda, a tu per tu con i Puffin – So close to Puffins

06.08.15 – La giornata a tu per tu con i puffin – da Hólmavík a Brjánslækur 174 km – traghetto fino a Stykkishólmur con sosta a Flatey

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Questa mattina abbiamo un appuntamento con il traghetto delle 12.15 che ci porterà all’isola di Flatey dove speriamo di vedere i pulcinella di mare (Puffin in inglese). Ripartiremo poi la sera per raggiungere la  penisola di Snæfellsnes avvicinandoci così al nostro punto di partenza, Reykjavik.
Alle 8.30 lasciamo Hólmavík sotto una coltre di nubi e pioggia. Dobbiamo arrivare all’imbarco entro le 11.45.

In teoria  i 175 km della strada numero 60 sono percorribili in due ore ma l’attraversamento di alcuni passi, i stretti tornanti a gomito, i tratti da percorre a 30 km all’ora, le pendenze del 16%, la strada sterrata con cigli scoscesi non protetti, ci fanno dubitare di giungere in orario. Guardiamo preoccupati l’orologio mentre lentamente valichiamo l’ennesimo passo. In nostro soccorso arriva l’ultimo tratto della strada 60, anziché essere sterrato è in fase  di asfaltatura e riusciamo a recuperare un po’ di tempo e ad arrivare in anticipo all’imbarco.

Prima tappa: Flatey (pop. 5)

Solchiamo la baia di Breiðafjörður  nota per la presenza di così tante isole da risultare impossibile contarle. La luce cupa di Djúpavík si è dissolta in un azzurro che cerca il suo spazio fra nuvole bianche e lascia presagire una bella giornata. Arrivati a  Flatey  siamo in poche persone a sbarcare. per questa tappa approfittiamo di un servizio del ferry Baldur che ci permette di trascorrere la giornata qui mentre l’auto prosegue il suo viaggio fino a  Stykkishólmur dove la ritroveremo stasera dopo aver ripreso il traghetto delle 20.

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Flatey, “isola piatta”, è lunga 2 km e larga 1km,  un’unica strada porta al minuscolo villaggio composto per lo più da seconde case, d’inverno, infatti, l’isola è abitata solo da 5 persone.
La prima cosa che si incontra sulla strada verso il paese sono le sterne artiche, il loro stridulo gracidare penetra l’orecchio mentre il braccio, o l’ombrello o un bastone è meglio alzarlo sulla testa per contrastare gli attacchi di questi coraggiosi uccelli che fanno di tutto per difendere i piccoli. Una volta superate le poche case raggiungiamo la scogliera da dove parte un sentiero che gira intorno all’isola e che rimane in parte chiuso dal 15 maggio al 20 luglio, periodo della nidificazione degli uccelli.

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A noi interessa una sola specie, i Puffin o Pulcinella di mare dal becco triangolare e variopinto e dalle movenze goffe. Li abbiamo visti per la prima volta in Canada e in Alaska anche se lì si trattava della specie con i ciuffi gialli sulla testa (Fratercula cirrhata).
L’isola di Flatey è uno dei loro luoghi preferiti per la nidificazione, e infatti appena ci avviciniamo alla scogliera eccoli a decine fra le rocce, in mare, in volo, intenti a procurare il cibo per i piccoli.

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Scendiamo fra i massi, ci accucciamo e restiamo immobili ad osservarli così vicini come non li abbiamo mai visti. Sono intorno a noi e restiamo più di mezz’ora ad osservarli, fotografarli, filmarli, poi, consapevoli che li stiamo disturbando ce ne andiamo lasciandoli al loro frenetico lavoro per imboccare i loro insaziabili pulcini.

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Continuiamo il nostro lento e solitario giro dell’isola fra la curiosità delle numerose pecore finché ci imbattiamo nel totem della fertilità e successivamente nei resti di una imbarcazione. Al termine del nostro giro visitiamo la piccola chiesa con la volta dipinta con scene tratte dalla vita dell’isola e un Cristo sull’altare che indossa il maglione tipico dei pescatori. Quando ritorniamo al porto manca più di un’ora al traghetto. Passeggiamo ancora un po’ poi ci pensa il piccolo emporio vicino al molo a farci perdere fra i suoi mille oggetti usati finché viene l’ora della partenza.
Al nostro arrivo a Stykkishólmur dopo le 21.30 la nostra auto è lì ad aspettarci.

Le foto dei Fiordi occidentali e Islanda occidentale

 Canale youtube di ScriCal / ScriCal Youtube Channel

08.06.15 – The day face to face with the puffin – from Hólmavík to Brjánslækur 174 km – ferry to Stykkishólmur with a stop in Flatey

We leave Hólmavík at 8.30 and after almost two hour drive on partially gravel road # 60, we arrive at the Ferry Baldur dock.

First stop: Flatey (pop. 5)

Breiðafjörður Bay is well known for the presence of so many islands that is impossible to count them. The gloomy light of Djupavik has dissolved into a blue a clear day. We will stop in Flatey for the day meanwhile our car will arrive directly in Stykkishólmur where we will find it this evening.

Flatey, “flat island”, is 2 km long and 1 km wide, the only road leads to the tiny village consisting mostly of holiday houses. Arctic terns are everywhere and they are very willing to attack  everybody in order to defend their joung.

We are here for the Puffin and as soon as we approach the cliff we are surrounded by them and so close as we have never seen them before. We spend more than half an hour to observe, photograph and film them.

We continue our slow and lonely tour of the island between the curiosity of several sheep until we run into the totem of fertility and later in the remains of a boat. At the end of our tour we visit the small church with the ceiling painted with scenes from the life of the island and a Christ on the altar wearing the typical fishing man’s sweater.

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