
Danimarca: Ribe, dune, rune vichinghe, Aahrus, Skangen, Legoland, Esbjerg e l’isola di Fanø e i tetti di paglia
Nel nostro giro della Danimarca lo Jutland meridionale l’abbiamo attraversato due volte. All’inizio del viaggio salendo verso nord con tappa a Ribe, e alla fine scendendo di nuovo verso sud con tappa a Esbjerg. Una regione che risponde alla grande se ti stai chiedendo cosa vedere in Danimarca.
Cosa vedere in Danimarca: area dello Jutland
Ribe – la più antica città della Danimarca
Probabilmente i primi insediamenti risalgo al 700 d.c. e fu proprio durante l’epoca vichinga che Ribe visse il suo massimo splendore come centro commerciale. Fu qui che fu costruita la prima cattedrale di Danimarca poco prima dell’anno 1000 mentre nel XII secolo vi fu costruito un castello di cui oggi rimane solo l’impronta quadrata sul terreno.
Nel 1580 fu colpita da un devastante incendio che indusse la famiglia reale, che qui aveva una delle sue residenze, a trasferirsi a Copenaghen. Inizia così un periodo di decadenza per Ribe, che nel tempo si trasformerà nella sua fortuna. L’esigua disponibilità economica della città fece sì che molte delle sue vecchie case in graticcio rimanessero praticamente tali e quali senza subire il rinnovamento occorso in altre città. La lungimiranza degli amministratori di Ribe li portò a creare già nel 1899 un ente per la conservazione dei bei culturali.
Iniziamo la nostra visita dalla città affrontando i 248 gradini che ci portano alla sommità della torre della cattedrale (ovviamente la cattedrale è la più antica della Danimarca) del 1300.

Dai 52 m della torre si gode una vista completa della città e della zona circostante in cui spicca la collinetta squadrata circondata da un fossato che testimonia della passata presenza di un castello. Dopo questo primo approccio alla città non ci resta che vagare senza meta fra nelle strade acciottolate, che partono da Torvet la piazza centrale, fra le antiche case di Ribe dalle linee spesso sinuose e tondeggiati. piuttosto che dritte e angolari.
La ronda della guardia notturna

Un altro modo di visitare la città è aggregarsi al giro della ronda della guardia notturna che d’estate viene effettuata alle 20 alle 22 e parte di fronte al ristorante Weis Stue. La ronda notturna era il modo con cui in passato Ribe assicurava ai cittadini la sicurezza delle strade durante la notte. Fin dal 1935 la vecchia tradizione è stata ripresa a favore dei turisti.
Il giro tocca i punti più caratteristici della città mentre la guardia, vestita con la divisa tradizionale e accompagnata dalla lanterna e dalla mazza, racconta (in danese e inglese) aneddoti della città e canta la canzone tradizionale delle guardie.
Ribe Viking Center – un tuffo nell’era vichinga
Anche a Ribe l’era vichinga ha una grande importanza e la città le dedica un museo e la ricostruzione di un villaggio interattivo all’aperto. Noi abbiamo visitato solo quest’ultimo che si trova appena fuori la città.

Grande passione dei paesi del nord per le ricostruzioni storiche all’aperto con figuranti in costumi tradizionali che si dedicano alle normali attività di un tempo, come il fabbro, il falegname, il fornaio, ovviamente tutti con gli attrezzi di quel periodo storico.
Ci si può aggirare liberante ed entrare nelle costruzioni compresa la tradizionale longhouse collettiva presente in ogni villaggio vichingo e che qui misura 34 m. Tra le varie attività che si svolgono quotidianamente abbiamo seguito la compravendita di un cavallo. Ovviamente oltre al danese i figuranti parlano anche in inglese.
La rune vichinghe Jelling
Le due pietre runiche di Jelling hanno storie diverse, risalgono al X secolo. Le pietre riflettono la transizione dal paganesimo al cristianesimo e sono considerate il certificato di nascita della Danimarca, e la figura di Cristo è visibile su una delle pietre runiche.

La prima “Pietra runica di Gorm il Vecchio” fu innalzata dal re Gorm il Vecchio in memoria di sua moglie Thyra, e racconta della coppia reale Gorm e Thyra come capo di un regno chiamato “Danimarca”. Re Gorm morì nel 958/59.
L’altra pietra runica più grande, che è stata innalzata dal figlio di Re Gorm, Harald Bluetooth in memoria dei suoi genitori, ed è quindi chiamata la pietra di Harold Bluetooth. Su questa pietra è descritto un evento centrale nella storia della Danimarca: la conquista della Danimarca e della Norvegia e l’accettazione del cristianesimo da parte del re a nome del suo popolo. Per questo motivo, la pietra è spesso chiamata “Certificato di battesimo della Danimarca”, dove si può anche vedere la figura di Cristo.
Accanto alle pietre runiche si trovano due grandi tumuli alti 10 metri con un diametro di 70 metri. Il tumulo settentrionale conteneva una tomba, probabilmente costru
Aarhus la città dei musei big boy e fiera vichinga
La cittadina merita una visita di per sé ma qui si trova il ARoS Aarhus Kunstmuseum, principale museo d’arte di Aarhus, Danimarca. Fu inaugurato nell’aprile 2004 e nel 2011 sulla copertura venne installata la passerella Your rainbow panorama, opera di Olafur Eliasson.
ARoS Aarhus Kunstmuseum tra il rainbow panorama e Boy
Al suo interno si trova anche l’opera Boy dell’artista australiano Ron Mueck (nato nel 1958) è diventata uno dei punti di riferimento dell’ARoS Aarhus Art Museum. Misura 4,5 metri di altezza e pesa 500 kg. E starci davanti è davvero impressionante.
Moesgaard Museum e l’uomo bimillenario
Il Moesgaard Museum è di per sé un’opera d’arte per la sua architettura d’avanguardia.
Qui riposa L’uomo di Grauballe il corpo scoperto nel 1952 in una torbiera vicino al villaggio di Grauballe nello Jutland, in Danimarca. Il corpo è quello di un uomo risalente alla fine del III secolo a.C., durante la prima età del ferro germanica.
In base alle sue ferite è molto probabilmente che sia stato ucciso tagliandogli la gola. Il suo cadavere è stato poi depositato nella palude, dove il suo corpo è stato naturalmente conservato per oltre due millenni. Si pensa che le uccisioni come quella toccata in sorte all’uomo di Grauballe, siano esempi di sacrificio umano, forse un rito importante nel paganesimo germanico dell’età del ferro.



Il festival vichingo
Il Viking Moot è un evento annuale, che si svolge l’ultimo fine settimana di luglio, ovvero il fine settimana più vicino al 28 luglio, il giorno della festa di Sant’Olaf.
E’ un’esperienza davvero bella camminare fra le tende che rappresentano le diverse attività artigianali con la produzione di oggetti in ferro, legno, pelle, argento, lana, ambra, vetro, salice e molti altri materiali.e di vita quotidiana dell’epoca dei vichinghi. Così come assistere alle cariche in battaglia dei fronti opposti.


Lindholm Høje – Cimitero vichingo a Aalborg
Ovviamente non è difficile trovare una qualche riferimento ai vichinghi in Danimarca. Nei pressi di Aalborg si trova il cimitero di Lindholm Høje, dove per più di 600 anni – fino all’anno 1000 d.C. circa – le popolazioni seppellivano i loro morti.

Il cadavere veniva bruciato sul posto e le tombe erano contrassegnate da cerchi di pietre ancora ben visibili oggi. La storia delle persone che vissero e morirono qui è raccontata all’interno del museo, che ospita anche una mostra sui tempi antichi nell’area del Limfjorden.
Skagen dune, mari e il faro condannato
Che in Danimarca ci siano le dune, forse non è proprio la prima immagine quando si pensa a questo paese del nord Europa eppure nella usa punta estrema nello Jutland del nord, intere generazioni hanno combattuto contro la sabbia.
Dune di sabbia di Råbjerg Mile
La duna migratrice, Råbjerg Mile, è larga e lunga circa 1 km ed è composta da circa 3,5 milioni di m3 di sabbia per 40 metri di altezza. Ogni anno la duna si sposta di circa 15 metri verso nord-est, più vicino a Grenen, la cima della Danimarca, sommergendo qualsiasi cosa trovi sulla sua strada.
Una volta che la duna raggiunge un’area con alberi o altre piantagioni, occorrono circa 40 anni prima che l’albero riemerga dopo il suo passaggio. E’ una espereinza straniente affondare i piedi nudi nella sabbia indossando un bel giaccone per protggersi dal vento gelido.
The sanded church
Tra le dune a ovest di Skagen si erge la torre del vecchio San Laurentius Church, oggi conosciuta come “The Sanded Church”. Per quattrocento anni ha raccolto la congregazione, fino a quando la sabbia alla deriva ha iniziato a bloccare la strada e il cimitero, e nel 1795 la congregazione è stata costretta a cessare il culto e la chiesa è stata chiusa. Ora è visibile solo la torre e la chiesa giace sotto la sabbia.
Il faro di Rubjerg Knude
Rubjerg Knude Fyr si trova proprio sul bordo dell’imponente duna di sabbia Rubjerg Knude. Ma quando venne costruito nel 1900 il faro si trovava a circa 200 metri dal limitare della scogliera e non era presente alcuna duna di sabbia. Nel corso del tempo il mare si è avvicinato e contemporaneamente il vento ha sollevato grandi quantità di sabbia dalla scogliera.
Noi l’abbiamo visitato quando ancora si trova a pochi metri dal bordo della scogliera e sembrava destinato a una precoce scomparsa probabilmente entro il 2023. Ma a quanto par i danesi non hanno voluto perdere il loro faro fra le dune e nel 2019 è stato spostato 70 metri più all’interno.
E quindi se andate ora a visitarlo non c’è più l’idea di vedere qualcosa che rischia di scomparire ma siamo certi che la visita al faro vi saprà comuqnue regale delle emozioni.
Grenen dove due mari si incontrano
Nella punta di Grenen, la penisola a nord di Skagen finisce, c’è uno spettacolo che non si può mancare. Qui è dove il Mar Baltico incontra il Mare del Nord, provenendo dalla direzione opposta. I due mari, di diversa densità, si incontrano ma non si mischiano. Ed è strano vedere come le onde arrivino sia da destra che da sinistra.
Si raggiunge questa punta estrema con una strano bus tirato da un trattore e a noi è capitato anche di incontrare alcune foche affatto intimorite dalla presenza di tutti quei bipedi.







Legoland – 60 milioni di mattoncini Lego
Sessanta chilometri dividono Ribe da Billund dove l’avventura della Lego è nata nei primi anni del novecento. Quello di Illudendo è il primo parco divertimenti Legoland realizzato nel 1968 ed è diviso in zone tematiche in cui ovviamente i mattoncini sono i protagonisti. Noi ci siamo persi fra i dettagli delle ricostruzioni di Miniland forse la parte più interessante per un adulto dato che molto del resto è a misura di bambino. In ogni caso ci siamo dilettati con un giro nelle montagne russe di Polar Land, uno nella casa dei fantasmi, l’acquario di Atlantis e un giro sulla torre di Legotop per una visione a 360° del parco. Abbiamo infine assistito allo spettacolo al Mini Castle.

A Legoland 60 milioni di mattoncini sono stati utilizzati per costruire monumenti come la Statua della libertà, un gigantesco Toro seduto (più di un milione di pezzi), i presidenti del Monte Rushmor, gli animali della zona Safari. E poi, per noi, l’affascinante Miniland,
Come detto quello che ci ha affascinato è senza dubbio Miniland. Introdotta dalla ricostruzione di alcune scene di Guerre stellari prosegue con quella di alcune città tra le quali Copenhagen e altre infrastrutture compreso lo Kennedy Space Center. Parlando di mattoncini lego probabilmente state immaginando che tutto sia immobile. Niente di più falso. Miniland è fermento di auto, terni, camion, imbarcazioni che si muovono su strade e canali e poi gru, pale eoliche nella ricostruzione di una piattaforma marina e la ricostruzione di una chiusa a tre salti. Anche l’aeroporto è tutto un fermento con aerei che vanno e vengono dai gate altri che si posizionano per le operazioni di scioglimento del ghiaccio dalle ali.
Esbjerg e l’isola di Fanø
Ci siamo fermati a Esbjerg, sulla costa sud-ovest, sulla via di ritorno verso Copenhagen. E’ una città portuale che in una giornata meno uggiosa offre giri in barca per vedere le foche, qualche museo e un acquario. Noi abbiamo puntato verso il lungomare cittadino per vedere il monumento Mennesket ve Havet, l’uomo incontra il mare.

Realizzata dall’artista danese Svend Wiig Hansen nel 1995 in occasione del centenario dalla città, è un gruppo scultoreo alto 9 metri con quattro figure maschili bianche sedute in modo rigido e con lo sguardo rivolto verso il mare. Il bianco sta a significare la purezza dell’uomo prima che, diventando adulto, finisca per sporcarsi le mani.
L’isola di Fanø
Da Esbjerg si può raggiungere con una decina di minuti di navigazione le vicina isola di Fanø. Piccola e raccolta con soli due centri abitati Nord by e Sønderho.

Quest’ultima in particolare conserva molte delle vecchie case di pescatori con il classico tetto di paglia risalenti al XVI secolo.
E’ rilassante passeggiare per le stradine delle due villaggi, più tranquilla Sospender., più vivace e animata Nordby. Oltre a noi stessi abbiamo traghettato anche l’auto ma sull’isola esiste anche una linea di bus e la possibilità di noleggiare le biciclette.