
Danimarca: vichinghi, castelli fiabeschi, H. C. Andersen e i bunker della guerra fredda
Tra visite tradizionali e attività che meno ti aspetti se ti chiedi cosa fare in Danimarca vedrai che questa nazione non ti lascerà senza risposte.
In questa altra parte del nostro viaggio ci siamo diretti verso l’isola di Fyn il cui destino è senza dubbio legato al noto autore di fiabe Hans Christian Andersen che qui è nato. L’isola è collegata con la sorella più grande Sjælland con un ponte a pagamento. La meta principale è Odense, città natale di Andersen, ma questa zona riserva anche altre sorprese.
Ladby – il primo contatto con il passato vichingo del paese
Sulla strada che porta da Copenhagen a Odense si trova Ladby , che conserva l’unica nave funeraria vichinga della Danimarca. Nel 925 d.C. le spoglie di un capoclan vichingo furono poste su questa nave lunga 21,5 m, circondate da armi, gioielli, i suoi cani e 11 cavalli. La tomba fu probabilmente saccheggiata poco dopo la sepoltura ma ciò che rimane è comunque impressionante.

Del tavolato in legno non è rimasto nulla ma lo scafo è rimasto impresso nella terra in cui è stato seppellito. Gli archeologi hanno trovato 2.000 chiodi, un’ancora e gli scheletri degli animali sepolti con il capo clan.
Per assicurarne la conservazione, attorno allo scafo è stata costruita una camera a tenuta stagna in atmosfera controllata. La fioca luce presente nella sala aiuta a creare un’atmosfera inquietante e di rispetto per i resti giunti fino a noi dopo un riposo di mille anni, fra i quali sono ben visibili i teschi dei cavalli, sacrificati al capo clan vichingo. In una sala del vicino museo è stata realizzata una ricostruzione della nave funeraria così come doveva essere ai suoi tempi.
Odense e Hans Christian Andersen
Cosa fare in Danimarca? Bé una visita a Odense è quasi un must. Dobbiamo ammettere che la nostra visita della città è stata condizionata da una giornata afosa e calda che non ci aspettavamo. Si viene qui principalmente per visitare i luoghi in cui il celebre autore di fiabe è nato e cresciuto.
Nella parte vecchia della città si trova il H.C. Andersen Hus , il museo che vi dirà tutto, ma proprio tutto di lui. Non l’abbiamo visitato , dato che siamo poco interessati a ricostruzioni a posteriori, anche se in questo i Danesi sono maestri.

Abbiamo trascorso qualche minuto di riposo nel prato antistante il teatrino a fianco al museo, dove alle 11 e alle 15 si tiene uno spettacolo che – immaginiamo perché ovviamente si svolge in danese – ripercorre le fiabe di Andersen.
Al museo abbiamo preferito una passeggiata per le strade della città vecchia nella zona di HCA Quarter, fra le vecchie case a graticcio e lo stupendo negozio di antiquariato Kramboden in Nedergade , dove abbiamo trovato un soldatino di piombo fatto a mano su una barchetta di carta fatta con il foglio di un quotidiano di 100 anni fa.
E’ proprio la fiaba che il papà di Cal gli raccontava quando era piccolo e ovviamente soldatino e barchetta sono venuti a casa con noi. La nostra passeggiata per Odense è continuata con la visita della Sankt Knuds Kirke, la cattedrale di Odense, per poi dirigerci verso Munkemøllestræde dove si trova la casa natale di Andersen (H.C. Andersens Barndomshjem).



Egeskov Slot – La casa delle bambole
Egeskov Slot a 35 chilometri a sud di Odense è un castello del 1500 circondato da un fossato con ponte elevatoio. Il castello è ancora abitato e oltre alle consuete sale da caccia con animali impagliati e teschi di dubbio gusto (secondo i nostri parametri di valutazione), conserva un gioiellino che si chiama Palazzo di Titania.
Supportato da uno staff di artigiani, nel 1907 Sir Nevile Wilkinson iniziò la costruzione della casa delle bambole chiesta dalla figlioletta, la quale probabilmente non immaginava quanto il padre avrebbe preso sul serio quella sua richiesta. Impiegò infatti ben 15 anni e 3000 pezzi per completarla. Ci si perde a curiosare fra le minute stanze ricche di minuscoli dettagli di arredamento e suppellettili.
Altra sezione del castello che a noi è piaciuta molto è la collezione di giocattoli della prima metà del ‘900 che si trova nel solaio. Si tratta di giochi per lo più di latta, tra cui alcuni esemplari dei primi giocattoli realizzati da Ole Kirk Christiansen , colui che più tardi inventerà i mattoncini Lego.
Egeskov è circondato da un parco al quale si può accedere anche senza dover visitare il castello, in cui si trovano alcune collezioni di automobili e veicoli d’epoca, mezzi di soccorso come ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco. Il parco offre anche molte aree giochi per i bambini.



Langelandsfort – Un balzo ai tempi della guerra fredda
Avendo concluso la visita di Egeskov, a mezzogiorno abbiamo deciso di spingerci ancora più a sud nella punta meridionale della lunga e stretta isola di Langeland per visitare le installazioni militari risalenti al periodo della guerra fredda di Langelandsfort. a circa 60 km dal castello. L’area fortificata è stata costruita nel 1953 ed è rimasta operativa per quarant’anni, fino al collasso del regime sovietico. Lo scopo principale del sito era di ritardare e contenere un eventuale attacco della marina sovietica per dar modo alle forze della NATO di inviare rinforzi da altri paesi europei.
Nei bunker sono state ricostruite tutte le aree sia operative che di riposo utilizzando l’arredamento originale. Si può visitare la sala operativa, quella delle cuccette, i magazzini con i proiettili per i cannoni e così via. Si può visitare anche l’ultimo sottomarino della marina danese, lo Springeren, prima che questa decidesse di abbandonare definitivamente i sottomarini nella sua flotta.


Siete mai stati su carro blindato?
Bè qui avete l’opportunità di farlo. In realtà non abbiamo capito se il giro nel cingolato blindato sia o meno un’attività stabile Langelandsfort. Sta di fatto che avendo visto che ci si poteva salire non abbiamo esitato un momento.

Per un decina di minuti si viene scorrazzati attraverso collinette e dune, altri ostacoli, sbattuti da una parte all’altra. Esperienza rumorosa e polverosa, ma divertente. E’ uno dei pochi posti dove non si può utilizzare la carta di credito, accettano però euro e, se li hanno, vi danno anche il resto sempre in euro.