La scienza universale, arte e natura nel genio di Leonardo – Fritjof Capra

Fritjof Capra
La scienza universale, arte e natura nel genio di Leonardo
Rizzoli, Milano 2007
pag. 407, € 23

Copertina del libroIl buon vecchio Capra (vecchio nel senso del tempo passato da quando scoprii per la prima volta questo autore con la lettura, molti anni fa, del Tao della fisica) ritorna con la sua visione sistemica del mondo contrapposta a quella meccanicistica che dai greci, fino a Galileo e Newton ha fortemente condizionato la cultura occidentale. Tutto è connesso, il battito d’ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano in Texas, secondo l’effetto farfalla che ci dice come difficile sia qualsiasi previsione in sistemi complessi.
Leonardo da Vinci dell’effetto farfalla o della teoria del caos non sapeva nulla, ma il battito d’ali degli uccelli lo aveva osservato e studiato accuratamente.

The Science of Leonardo: Inside the Mind of the Great Genius of the Renaissance. Fritjof Capra describes the fascinating life of Leonardo and at the same time he points out that that multidisciplinary perspective on science of Leonardo was due to a vision of the world as a system where all natural phenomena are interdependent.

Capra percorre la vita di Leonardo dall’infanzia a bottega a Firenze, poi nel suo peregrinare per l’Italia, fino a giungere in Francia dove morirà. Un uomo di certo straordinario Leonardo; con un cruccio profondo, quello di non avere ricevuto un’istruzione classica perché figlio illegittimo. La mancanza della conoscenza del greco e del latino gli impedì l’accesso a molti dei testi in voga nel rinascimento finché, già in età adulta, inizia a studiare il latino e come uno scolaretto riempie pagine di esercizi che si affiancano alle migliaia di pagine di studi, disegni, progettazione di macchinari da guerra.

Chissà, forse proprio questo essere escluso dai studi in voga all’epoca fu la sua fortuna. Invece di sprecare sudore sui testi classici, Leonardo sin da piccolo passa ore e ore ad osservare la natura,gli uccelli, l’acqua, le ombre e la luce.
Il libro di Capra percorre tutti gli interessi che tennero viva la curiosità di Leonardo fino alla morte, e l’idea che l’autore propone e che sta alla base di questo straordinario racconto è che i molteplici interessi di Leonardo e i suoi studi in campi totalmente diversi come la meccanica, l’anatomia, la botanica, l’ingegneria, la pittura (questa l’unica vera espressione artistica se paragonata alla letteratura e musica) siano proprio dovuti alla visione sistemica del mondo di Leonardo e comunque del suo tempo. Scrivendo queste note cado nella visione meccanicistica quando parlo di “campi totalmente diversi” così ci hanno insegnato: anatomia e ingegneria non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra. Ma Leonardo studiando i gorghi che crea l’acqua quando il suo flusso incontra un ostacolo trovava intuizioni per capire il funzionamento del sistema arterioso o muscolare del corpo umano.

Come dice Capra, la vastità dell’opera (ampiamente perduta) e degli argomenti di cui Leonardo fino alla morte si è occupato è dovuta al concepire il mondo come un sistema in cui tutte le parti sono connesse.
Noi, occidentali, ce ne accorgiamo solo oggi di come la terra sulla quale viviamo sia un sistema. Ce ne accorgiamo solo oggi perché Gaia sta per tirare i remi in barca, perché l’abbiamo portata al punto che non è più in grado di rigenerarsi e sopportare lo scempio che abbiamo, e stiamo, continuando a fare. Tutto è connesso. Viviamo in un sistema in cui le diverse parti sono in relazione e quello che faccio io qui, oggi, ora non coinvolge o riguarda solo me ma ha una conseguenza per qualcun altro, da un’altra parte, domani.

by scri

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