Asolo: borgo dai 100 orizzonti
Asolo, è incastonato tra le colline trevigiane, piccolo, elegante e con un’anima tutta sua è uno di quei posti che ti parlano sottovoce, ma che non dimentichi facilmente. Giosuè Carducci celebrò il borgo con l’appellativo di “Città dei Cento Orizzonti”, ispirato dai panorami che continuano a incantare i visitatori anche nella nostra epoca.
Per arrivare ad Asolo si percorre una strada che serpeggia tra i vigneti e gli uliveti e già da qui si capisce che Asolo ha qualcosa di speciale. Eravamo stati qui molti anni fa, ma ci siamo tornati per far conoscere questo gioiellino a una nostra conoscente che era in visita da noi.
Dove parcheggiare e quando andare
Abbiamo puntato al parcheggio in via Forestuzzo nei pressi della Asl. Durante i giorni feriali tutto il parcheggio è gratuito, mentre nel fine settimana una parte è a pagamento.
Il parcheggio si trova poi a poche centinaia di metri a piedi dalla porta d’ingresso del borgo. Facendo attenzione alla zone ZTL è possibile parcheggiare anche in pieno centro, ma ovviamente ipotizziamo che in questo caso i parcheggi siano più costosi.
Visitare il borgo durante la settimana permette di girare in tutta tranquillità potendosi godere appieno i portici, le strade, le piazze. Il rovescio della medaglia è che i luoghi da visitare sono aperti solo il sabato e la domenica.
Un po’ di storia
Asolo, dalle antiche radici paleovenete, acquisì rilevanza durante l’epoca romana e, nei secoli successivi, divenne un rifugio ideale per artisti, pensatori e aristocratici alla ricerca di tranquillità e armonia. L’autore inglese Robert Browning creò il neologismo “asolando” per descrivere un vagabondare sereno e senza meta, immerso nella contemplazione della bellezza.
Ad Asolo riposano tre signore illustri che si innamorarono di questo borgo veneto e ne fecero la loro dimora:
- Eleonora Duse (1858 – 1924) “mito” del teatro italiano che ha rappresentato grandi autori come D’Annunzio,Verga, Ibsen e Dumas. Eleonora Duse attrice e Gabriele d’Annunzio ebbero una travagliata storia d’amore passionale e artistica strettamente legata anche al Vittoriale degli Italiani la residenza di D’Annunzio a Gardone Riviera. All’interno delle Prioria, la casa privata di D’Annunzio si trova l’Officina, lo studio del poeta, dove veglia una “testimone velata”. È il calco in gesso del volto di Eleonora Duse, coperto da un fazzoletto di seta: Gabriele sosteneva di non poter lavorare, sotto gli occhi di Eleonora. La Duse riposa nel cimitero di Asolo e qui si trova ancora la casa in cui visse.
- Freya Stark (1893 – 1993) viaggiatrice e scrittrice, esperta fotografa e arabista. Freya negli anni Venti e Trenta del secolo scorso ha percorso con ogni mezzo di locomozione possibile le regioni più remote del Medio Oriente, e ha continuato a viaggiare fino in tarda età, prima di fermarsi e poi riposare per sempre nella sua amata Asolo.
- Caterina Cornaro, in veneziano Caterina Corner (1454-150), a 14 anni fu data per procura in sposa a Giacomo II Lusignano, re di Cipro e d’Armenia e ne divenne regina. Dopo la morte del marito e del figlio regnò da sola finché una rivolta per il potere la costrinse ad abdicare. Tornata a Venezia, la Serenissima le assegnò il feudo e il castello di Asolo di cui divenne “Domina” (Signora). Qui creò una vera e propria corte rinascimentale letteraria che venne frequentata dai più importanti umanisti dell’epoca e rese Asolo una splendida e raffinata corte, circondata da artisti, pittori e letterati, lasciandoci in eredità preziose testimonianze.
Cosa vedere in un giorno ad Asolo
Dal parcheggio in 10 minuti si raggiunge Porta Loreggia che introduce al borgo. Sulla destra si trova Villa Freya. I giardini della villa sono visitabili nei fine settimana solo con visite guidate.
Sulla sinistra invece si trova la fontana chiamata Zen, la cui acqua – secondo la leggenda – ha il potere di far tornare chi la beve.
Ovviamente anche noi ne abbiamo bevuto un sorso. La fontana Zen è stata fatta costruire nel 1571 dalla Famiglia Zen, per avere l’acqua potabile fino alla loro dimora, posta nel centro storico. L’acqua che sgorga limpida dalla bocca di un leone, è sempre stata un punto di ristoro per i viandanti e ancora oggi è un punto di “passaggio” fondamentale per chi vuole affrontare le salite asolane, oltre che per i ciclisti che riempiono qui le borracce.
Un salto nel cuore del borgo
Dopo la fontana ci si inoltra nel centro storico, attraverso via Robert Browning, poeta che nell’ottocento esaltò Asolo dinnanzi al mondo, e dove si può respirare tutta la magia di questo paese: alti caseggiati sulle cui facciate si è come fermato il colore del tempo, portici, torri e finestre con bifore e trifore. Sotto i portici della via si affacciano negozietti di artigiani, ristorantini caratteristici e botteghe dolciarie dove gustare un pezzo di pinza di Asolo un dolce tipico dell’epifania ma che si trova tutto l’anno.
Di tanto in tanto è bene anche uscire dai portici per scoprire le finestre colorate, piene di fiori e, qua e là, qualche affresco sulle pareti dei palazzi.
Via Browning finisce in Piazza Maggiore, cuore di Asolo, sulla quale si affacciano il Duomo, i palazzi affrescati, la fontana, ristoranti, bar: una bella cornice per la piazza al cui centro si trova la storica Fontana Maggiore che fino al primo trentennio del secolo scorso costituiva il principale sistema di raccolta idrica. Qui si affaccia anche il Museo Civico, ospitato nel Palazzo del Vescovado e nella Loggia della Ragione, che custodisce reperti e testimonianze della storia locale.
Da qui, dopo aver percorso una breve scalinata, si accede al Castello di Asolo (detto anche Palazzo Pretorio) che è ancora più antico della Rocca, risale infatti al X secolo d.C. ed era sede dei podestà veneziani. Dal 1489 al 1510 ospitò il ritiro a vita privata di Caterina Cornaro. Dall’arco di ingresso si accede a un cortile con giardinetto circondato dalla Torre Civica, dal teatro intitolato a Eleonora Duse e dalla Torre Reata.
Sempre dalla piazza principale di Asolo parte la salita verso la Rocca di Asolo. Percorso di poco più di un chilometro ma sempre in salita. Si tratta di un’imponente costruzione medievale che domina il paese dall’alto e da cui si gode una vista sulla pianura veneta.
Ma al di là dei luoghi canonici Asolo è da camminare, ci si deve perdere nelle sue stradine, scoprire angoli incorniciati dai muri di pietra e dai fiori che abbelliscono i balconi e del verde che spunta dai giardini. Asolo è un borgo che ti abbraccia in silenzio, con la sua bellezza discreta, il suo ritmo lento e la sua anima profonda.



 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
							 
							