La città vecchia il cuore di Tallinn
Vanalinn (città vecchia) è indubbiamente il cuore pulsante di Tallinn. Le strade pavimentate con pietre, le mura medioevali che la circondano, con le torri che sembrano tagliate a metà, i campanili a cipolla o le guglie affilate mi hanno dato l'impressione (ma non a Cal) di trovarmi in una cittadina tedesca. Del resto queste terre sono state prima razziate dai cavalieri teutonici nel 1200 e nello stesso secolo dominate dai commercianti tedeschi che vi installarono la lega anseatica (da Hansa, unione) per proteggere i loro commerci nel Mar Baltico. E' una nota, questa della lega anseatica che ritroveremo anche a Riga, là come qui a Tallinn c'è la casa delle Teste nere che alloggiava i mercanti scapoli, la Casa della Grande Corporazione che era la gilda (corporazione) più potente della città riservata al l'élite mercantile di lingua tedesca. A Tallin ci sono Le tre sorelle mentre a Riga vedremo i Tre Fratelli. Inoltre, tutte le case anseatiche di Tallinn hanno un verricello sulla facciata per il carico delle merci ai piani superiori che funzionavano da magazzini, mentre al piano terra si svolgeva il commercio. Il cuore del cuore della città è la piazza del Municipio (Raekoja plats), l'edificio omonimo è del '400, presenta archi gotici e doccioni verdi a forma di drago. Sulla sommità dell'alta guglia del municipio il segnavento Toomas protegge la città di Tallinn. Oggi la piazza del municipio è un luogo di ritrovano anche i discendenti dei saltimbanchi medioevali. Un'altra nota caratteristica di tutte le città che abbiamo visitato è il gran numero di musei, d'ogni tipo e natura compresi i musei etnografici all'aperto. Toompea, città nella città Posizionata su una collinetta di granito quando si entra in Toompea è come varcare la porta di un'altra città. Qui si trova il castello della città che è oggi sede del parlamento estone. Caterina la Grande restaurò la facciata gotica nel XVIII e indubbiamente lavorò di buon anticipo rispetto a quello che oggi chiamiamo kitsch. Di fronte al parlamento la cattedrale russa ortodossa di Sant'Aleksander Nevski, che nulla ha da invidiare al suo dirimpettaio. All'interno molte icone, incenso e le candele molto sottili di cui sono pieni di candelabri. Qui abbiamo acquistato la croce che abbiamo poi lasciato sulla collina delle croci. In po' più appartata la cattedrale (dovrebbe essere luterana) molto più semplice con la sua imbiancatura a calce. All'interno i notabili assistevano ai servizi religiosi in palchi chiusi per non mischiarsi con il volgo e affiggevano i loro stemmi sulle pareti della chiesa. Scendendo dietro la cattedrale russa ci si dirige verso Kiek-in-de-kök che deriva dal tedesco e significa “guarda in cucina” a significare che le sentinelle sui bastioni erano così vicine alle abitazioni che vi potevano, appunto, guardare dentro le finestre. Accanto ai baldi giovinotti che montavano la guardia, c'è un'altra torre, Neitsitorn, torre delle vergini come ironicamente veniva chiamata la prigione delle prostitute. A completare la visita a Toompea si può fare una passeggiata a Lindamägi, la collina di Linda. Verso
Margherita la grassa e la salita a Sant'Olaf I numerosi
musei
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