SCRICAL_logo

Le foto  di Tallinn/Tallinn Photos       Home Baltico  Indice/Index 

Tallinn
Il medioevo a portata di mano


1. La città vecchia, il cuore di Tallinn
2. Toompea, città nella città
3. Verso Margherita la grassa e la salita a Sant'Olaf
4. I numerosi musei

Leggi anche:
Tallinn: informazione logistiche
Su quel ATR72 verso Tallinn



La città vecchia il cuore di Tallinn
Vanalinn (città vecchia) è indubbiamente il cuore pulsante di Tallinn. Le strade pavimentate con pietre, le mura medioevali che la circondano, con le torri che sembrano tagliate a metà, i campanili a cipolla o le guglie affilate mi hanno dato l'impressione (ma non a Cal) di trovarmi in una cittadina tedesca. Del resto  queste terre sono state prima razziate dai cavalieri teutonici nel 1200 e nello stesso secolo dominate dai commercianti tedeschi che vi installarono la lega anseatica (da Hansa, unione) per proteggere i loro commerci nel Mar Baltico. E' una nota, questa della lega anseatica che ritroveremo anche a Riga, là come qui a Tallinn c'è la casa delle Teste nere che alloggiava i mercanti scapoli, la Casa della Grande Corporazione che era la gilda (corporazione) più potente della città riservata al l'élite mercantile di lingua tedesca. A Tallin ci sono Le tre sorelle mentre a Riga vedremo i Tre Fratelli. Inoltre, tutte le case anseatiche di Tallinn hanno un verricello sulla facciata per il carico delle merci ai piani superiori che funzionavano da magazzini, mentre al piano terra si svolgeva il commercio.
Il cuore del cuore della città è la piazza del Municipio (Raekoja plats), l'edificio omonimo è del '400, presenta archi gotici e doccioni verdi a forma di drago. Sulla sommità dell'alta guglia del municipio il segnavento Toomas protegge la città di Tallinn. Oggi la piazza del municipio è un luogo di ritrovano anche i discendenti dei saltimbanchi medioevali.
Un'altra nota caratteristica di tutte le città che abbiamo visitato è il gran numero di musei, d'ogni tipo e natura compresi i musei etnografici all'aperto.

Toompea, città nella città
Posizionata su una collinetta di granito quando si entra in Toompea è come varcare la porta di un'altra città. Qui si trova il castello della città che è oggi sede del parlamento estone. Caterina la Grande restaurò la facciata gotica nel XVIII e indubbiamente lavorò di buon anticipo rispetto a quello che oggi chiamiamo kitsch. Di fronte al parlamento la cattedrale russa ortodossa di Sant'Aleksander Nevski, che nulla ha da invidiare al suo dirimpettaio. All'interno molte icone, incenso e le candele molto sottili di cui sono pieni di candelabri. Qui abbiamo acquistato la croce che abbiamo poi lasciato sulla collina delle croci. In po' più appartata la cattedrale (dovrebbe essere luterana) molto più semplice con la sua imbiancatura a calce. All'interno i notabili assistevano ai servizi religiosi in palchi chiusi per non mischiarsi con il volgo e affiggevano i loro stemmi sulle pareti della chiesa.
Scendendo dietro la cattedrale russa ci si dirige verso Kiek-in-de-kök che deriva dal tedesco e significa “guarda in cucina” a significare che le sentinelle sui bastioni erano così vicine alle abitazioni che vi potevano, appunto, guardare dentro le finestre. Accanto ai baldi giovinotti che montavano la guardia, c'è un'altra torre, Neitsitorn, torre delle vergini come ironicamente veniva chiamata la prigione delle prostitute. A completare la visita a Toompea si può fare una passeggiata a Lindamägi, la collina di Linda.

Verso Margherita la grassa e la salita a Sant'Olaf
A nord della Pikk tänav (strada lunga) si incontra una torre molto larga a forma di barile che viene chiamata Margherita la grassa (Paks Margareta). La torre utilizzata come prigione ha mura spesse 4 metri, insomma tanto quanto una normale stanza in una casa di oggi. La torre fiancheggia la Grande porta del mare che introduce appunto in Pikk tänav. Poco più oltre lungo la via si incontra la chiesa di Sant'Olaf di cui vale la pena salire sul campanile. Però ad alcune condizioni visto anche l'avviso appeso all'ingresso. Innanzitutto occorre avere gambe e fiato buoni perché la salita è lunga i gradini sono alti e stretti, per metà salita si continua a girare in un senso, poi la seconda metà gira nel senso inverso. Occorre inoltre non avere problemi di claustrofobia, le scale sono strette e sembrano scavate nella roccia, quindi niente finestre. Ma la cosa più importante è che non dovete assolutamente soffrire di vertigini.
Come si vede dalle foto di Cal e mia, il passaggio sulla guglia è molto stretto, poco protetto, con strutture che sono senza dubbio solide ma non contribuiscono a rafforzare il proprio senso di sicurezza. Gettarsi nel vuoto da lì, se proprio lo si vuole fare, è un gioco da ragazzi. Il tutto è però compensato da una vista stupenda sulla città di Tallinn che si può abbracciare a 360 gradi, spostandosi con la dovuta cautela lungo il perimetro della guglia. Siamo infine giunti alla Chiesa del Santo Spirito con l'orologio istoriato del '600 sul muro esterno e il trittico del '400 che rappresenta la discesa dello spirito santo. Uno delle opere più significative di Tallinn.
C'è anche un crocefisso che la nostra guida non citava ma che mi ha colpito per la sproporzione della testa rispetto all'insieme dell'opera. Comunque siamo arrivati qui dopo una mattinata di camminate e la salita a Sant'Olaf ed è stato perciò un piacere sedersi ad ascoltare un improvvisato concerto per voce e organo. Non possiamo dire che sia un evento che si ripete ogni giorno a mezzogiorno, perché non abbiamo capito granché dalla spiegazione in estone della cantante.
Ma la sosta è stata gradevole perché un organo che suona in chiesa merita sempre un ascolto ed anche i nostri piedi ci hanno dato segnali di gradire la pausa. Quindi se siete da quelle parti a quell'ora non vi resta che provare. ha.

I numerosi musei
Per gli appassionati non c'è che l'imbarazzo della scelta  dal museo della storia estone a quello della fotografia l'offerta è molto varia. Noi non ne abbiamo visitato nessuno perché preferivamo concentrarsi sulla città. Una giornata per visitare il centro storico e dedicarsi a qualche acquisto è stata per noi sufficiente. Dobbiamo però ammettere che in parte è stata disturbata dall'orda di turisti scarica dalla nave da crociera Costa. Ad ogni angolo di strada ci imbattevamo in  gruppi di persone (italiani e spagnoli per lo più) tutte con il loro bollino appiccicato al petto con il simbolo delle Costa. per fortuna la sera devono cenare sulla nave e così dopo le sei la città è tornata ad essere nostra.
 

by Scri