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Viaggiando su un ATR72
Quando a precipitare sono gli aerei, un pensierino lo si fa!


1. Su quel ATR72
2. Il decollo
3. La caramella e l'atterraggio



Su quel ATR72
L'estate 2005 non sarà certo ricordata come un buon periodo per il volo civile. Dopo l'ammaraggio dell'ATR72 vicino a Palermo altri 4 aerei sono precipitati. A me, che considero il volo innaturale per l'uomo (siamo usciti dall'acqua e abbiamo strisciato sulla terra, ma non mi risulta che abbiamo mai volato), questi incidenti in prossimità dei miei voli un certo effetto l'hanno fatto. Sulla pista di Helsinki ad attenderci per portarci a Tallinn c'era proprio un bel ATR72, uguale a uguale a quello ammarato a Palermo. Certo anche noi dovevamo attraversare il mar BalticoMar Baltico, sempre di acqua si tratta, ma in venticinque minuti di volo compreso decollo ed atterraggio lo si riesce a centrare il mare?
Comunque sia, per quell'illogica fiducia che ci fa ritenere che a noi non succederà e che cancella ogni mia apprensione appena il decollo finisce e si è in quota, sono salita sull'areo, piccino picciò.
Credo che la rotta Helsinki-Tallinn non sia esattamente ciò a cui aspira un pilota che ami il volo, insomma a guidare un autobus in città c'è più azione e pericolo. Rinchiusi nel mini- salame, l'aereo ha cominciato a muoversi,  piuttosto in fretta a giudicare dai sobbalzi sull'asfalto.

Il decollo
Cal dice di no, ma io ho come l'impressione che sia andato a decollare in una pista lontana, defilata dall'aeroporto. Quello è il momento in cui cerco di capire se ho una qualche premonizione di quelle che ti fanno scattare in piedi e gridi "voglio scendere" e pianti su un macello finché, prendendoti per pazza ti fanno scendere e così ti salvi.
Ora,  siccome non so come sia fatta una premonizione mi arrabbato a rimestare tra le mie sensazioni e se avverto un leggero giramento della testa mi sparo un pezzo di cioccolato super fondente che lascio sciogliere lentamente in bocca.
Comunque sia, il nostro ATR72 è arrivato sobbalzante e spedito alla sua “defilata” pista di decollo. Più spesso che no, succede che l'aereo si allinea alla pista e si ferma come a prendere fiato per la rincorsa.  E' simile  a un altleta del salto in alto o in lungo. Il corpo oscilla da un piede all'altro, uno già avanti pronto a compiere il primo passo della rincorsa, lo sguardo concentrato sul salto, ancora una oscillazione e poi via, lo scatto per la rincorsa e il balzo.
Allo stesso modo, di solito, gli aerei dopo quella breve pausa prendono la rincorsa, i motori girano a mille, e via, si va. Il nostro, ovvero il pilota dell'ATR72, non appena curvato per allinearsi sulla pista, ha preso ed è andato, senza un minimo di sosta, senza riprendere fiato prima dell'accelerazione che lo deve portare su. “Dove accidenti va” ho chiesto a Cal “va”, mi ha risposto come fosse la cosa più naturale di questo mondo. Non pago di ciò, così come fanno anche i suoi fratelli maggiori, appena dopo aver staccato le ruote da terra ha cominciato a virare. Questo fatto non l'ho mai capito. Se il decollo è – come tutti sappiamo – una fase delicata che ha il suo punto di non ritorno dove, qualunque cosa accada, si deve solo provare a portarlo su; che bisogno c'è di incrementare la difficoltà e ribaltare l'aereo su un fianco per virare? Un attimo di pazienza, si arriva su, ci si stabilizza in quota e poi, se proprio si deve, viriamo. Anche se devo confessare una cosa, l'ala che improvvisamente sparisce dall'oblò e te la ritrovi quasi sotto i piedi, mi affascina.  Quella è una parte che mi piacerebbe provare su un areoplanino per apprezzare in pieno l'agilità del movimento, o su una freccia tricolore.

La caramella e l'atterraggio
Una volta in volo bisogna dire che l'Aero Airlines (compagnia della Finnair), non ha nulla da invidiare alle sue sorelle maggiori. Poiché non si trattava di un low cost, l'hostess si è attrezzata di tutto punto per offrire a ciascun passeggero una caramella. Ma poiché, come abbiamo detto, nei venticinque minuti è compreso anche l'atterraggio, mollato l'ultimo bon bon, si è affrettata a prepararsi anche senza l'abituale “crew prepare for landing” del suo boss. Anche nell'atterraggio il nostro ATR72 ha scardinato qualche mio schema mentale, tipo: ci si abbassa lentamente, ci si mette belli dritti, quando sai tu molli giù il carrello - con quel rumore che sembra che il fondo dell'aereo si sia scollato - il carrello si sa ti frena anche un po' e dovendo centrare un pista a 300 km/h male non fa, poi si arriva ancora più giù finché vedi la pista sfilarti su un fianco e sei lì che cerchi di indovinare il momento in cui le ruote toccano per terra. Una volta che sono lì, un bella frenata controllata senza tanto barcollare a destra e sinistra, flaps su e piano piano si va al parcheggio, tutti con le nostre belle cinture allacciate finché l'aereo mobile non si sia arrestato completamente. Io, su questo non ho mai avuto da dire granché.
Ma probabilmente se in venticinque minuti ci devi far stare tutto, anche l'atterraggio deve essere un po' più sveltino. Guardo fuori dall'oblò e penso, “ma se un secondo fa stavamo su, com'è che siamo quasi giù?“ forse mi ero distratta ciucciando la caramella. Si ma, a me le caramelle non piacciono e la mia l'avevo data a Cal. E poi: ma se siamo quasi giù, com'è che questo sta virando?, e se la pista è là ancora quasi alla mia destra (come potete vedere dalla foto), com'è che la centriamo Pista Tallinnse non siamo ancora belli dritti? E il carrello? L'ho sentito il carrello? Non sarebbe il caso di mollarlo giù questo carrello? E le ruote? Oh sì, tutto sommato sono per terra, i flaps su... ma non so neppure se questo ce li ha i flaps. A questo punto di solito ci si rilassa perché diciamocelo, obbediamo alla hostess e teniamo le cinture allacciate finché l'aereo mobile non si sia completamente arrestato, ma è più per farla contenta che per il fatto di sentirci in qualche modo in pericolo. Ormai siamo arrivati! Tutto vero ma non con il volo dell'ATR72 da Helsinki a Tallinn, perché il nostro speedy gonzales arriva al parcheggio sobbalzando allegramente sulla pista, dà l'ultima frenata, spegne le luci delle cinture, apre il portellone e ci scarica tutti giù. Però sempre dentro i venticinque minuti.

P.S: Naturalmente ho messo un po' di colore nella mia descrizione. Non ho alcun dubbio che il volo si sia svolto rispettando tutte le norme di sicurezza. 

by Scri