E adesso che ho bisogno della badante come posso fare?
Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre 2017 –
Si arriva prima o poi al punto in cui per un anziano il vivere da solo non è più un’opzione ed allora inizia il girone delle badanti, i rifiuti, le piccole quotidiane guerre in cu ti sentirai preso in mezzo senza sapere come trovare una soluzione.
Da quello che ho capito, anche ascoltando storie diverse dalla mia, ciò che non si può fare è inserire improvvisamente una persona totalmente estranea in casa dei nostri genitori e sperare che tutto fili liscio.
Immagina te stesso, nella loro situazione, con le loro abitudini, le piccole manie, la demenza che inizia a fargli vacillare la terra sotto i piedi. Non saresti irritato ad avere un’estranea che gira per la TUA casa, che tocca le TUE cose, che non cucina le TUE pietanze preferite?
Un suggerimento su come inserire una persona per l’assistenza domiciliare
Come accenno nel libro “Io sono Nina” l’inserimento di una persona per l’assistenza di mia madre è stata graduale. Quando siamo giunti alla decisione di avere una badante full-time era già abituata ad avere qualcuno che le “girava” per casa e anche a dimenticarne la presenza dopo due minuti.
Poi si capisce che la solitudine non è più un’opzione valida. Inizia il vortice delle badanti.
I miei fratelli sono sempre lì a controllare. Io arrivo ogni quindici giorni a dare il cambio. Lei non sembra infastidita dalla presenza di un’altra persona.
Mia sorella ne scopre una che le urla addosso. La cambiamo. Mia madre sembra non accorgersene.
TRATTO DA: “IO SONO NINA” STORIA DI UNA DEMENZA SENILE
C’è una cosa su cui potete fare leva con delicatezza: la compagnia. Che lo ammetta o meno il fatto di avere qualcuno con il quale potere uscire, fare una passeggiata, incontrare altre persone è per un anziano un grande sollievo. Se lo stato del vostro genitore non richiede ancora un’assistenza continuativa ma vi accorgete che esce sempre meno, magari perché si sente meno sicuro, si affatica di più e così via, cogliete la palla al balzo e proponetegli qualcuno che due o tre volte la settimana lo accompagni nelle sue uscite.
Potrà così abituarsi gradualmente all’idea di avere una persona non di famiglia che gli stia intorno e, come ti auguro, quando si renderà necessario l’inserimento di una badante full-time potrà avvenire in modo meno traumatico per tutti.
Come trovo una badante?
Innanzitutto ti devi chiedere:
- Ho la possibilità di coprire con la mia presenza e quella dei miei familiari i periodi di ferie e i riposi della badante?
- Ho la disponibilità di tempo (o sono abbastanza vicino a casa, o ho abbastanza relazioni sociali) per trovare altre badanti nel caso non funzioni il rapporto con mio padre o mia madre o entrambi?
- Voglio farmi carico anche della gestione burocratica e diventare a tutti gli effetti un datore di lavoro?
Se rispondi di no a tutte e tre le domande forse la soluzione migliore è affidarti a un’agenzia di assistenza privata. I costi ovviamente lievitano ma ti offre un servizio a 360° occupandosi anche della sostituzione quando la badante non è disponibile, oppure quando l’incompatibilità di carattere non permette di continuare con il rapporto e si deve trovare una persona diversa.
Se invece la tua struttura familiare ti permette di sostenere anche i periodi non coperti dalla badante, o non è per te un problema trovare qualcuno che la sostituisca quando non c’è, allora puoi procedere in autonomia.
Da che parte comincio per trovare dei nominativi?
In genere i comuni o i centri per l’impiego offrono uno Sportello per badanti / assistenti familiari, in cui puoi trovare un supporto per la ricerca e un elenco di badanti qualificate alle quale puoi rivolgerti.
Anche il passa parola funziona egregiamente. Parlane con i tuoi amici e conoscenti e vedrai che qualche nominativo ti arriva. Anche le parrocchie con relativi parroci o i centri per anziani possono essere una fonte di informazioni.
Per quanto riguarda le referenze, è ovviamente meglio una persona che abbia già lavorato da un tuo conoscente e che te la consiglia. In ogni caso prendi le referenze sempre con le pinze, perché ogni persona – anziana o meno – è differente e un badante può essere al top con alcune persone e non funzionare con altre persone.
Le referenze aiutano a scegliere chi ha già un’esperienza positiva alle spalle ma non sono una panacea per tutte le situazioni.
Quali sono i compiti di una badante
Sono diverse le attività che una badante deve compiere qui di seguito ti propongo una lista che ti può dare un’indicazione dei suoi compiti:
- relazionarsi con i servizi sul territorio (medico di base, servizi di emergenza, uffici comunali, uffici postali);
- effettuare acquisti e curare il disbrigo di pratiche e commissioni;
- organizzare il proprio lavoro;
- collaborare per la preparazione dei pasti e la gestione della casa;
- provvedere alla pulizia degli ambienti, della biancheria, curare e riordinare il guardaroba;
- essere di supporto nel momento della vestizione, prestare attenzione all’abbigliamento;
- essere di supporto nel momento dell’assunzione dei pasti;
- essere di supporto per l’igiene personale;
- utilizzare tecniche di supporto al movimento;
- essere di supporto nell’espletamento delle funzioni fisiologiche;
- essere di supporto e controllo per una corretta assunzione dei farmaci prescritti;
- applicare tecniche di primo soccorso in attesa di interventi professionali;
- comunicare/relazionarsi con la persona, con il contesto familiare e con l’équipe di cura;
- comprendere le richieste della persona e dei familiari;
- gestire la propria attività con riservatezza, nel rispetto dei diritti e dei bisogni delle persone in situazione fragilità;
- applicare tecniche di sostegno all’integrazione sociale.
(Tratto da: A.A.A. Badante cercasi -Regione Lombardia)
Cosa basilare è la sua capacità di sapersi relazionare con la persona anziana, facendole compagnia e, come abbiamo detto, aiutandola a mantenere le proprie relazioni e quindi accompagnandolo nelle passeggiate, aiutandolo nelle sue attività, come la cura dei fiori, incontrare gli amici, recarsi al circolo ecc.
Diventare datori di lavoro
Di fatto assumerai una persona e diventerai il suo datore di lavoro. Naturalmente non prendo neppure in considerazione l’ipotesi che tu possa pensare di gestire la relazione in nero. Alcune persone potrebbero chiederti di mettervi d’accordo in modo non ufficiale perché, pensando di tornare al loro paese, ritengono che i contributi pagati all’INPS sia denaro che si sottrae a loro.
Lascia perdere, fai tutto legalmente, non mettere un coltello dalla parte del manico nelle mani di persone di cui in fondo non conosci né la storia, né i legami familiari. Sappi che hanno dieci anni di tempo per rivalersi nei tuoi confronti, (anche se è un dato che so per sentito dire e che dunque devi verificare).
Tentare di accordarti in nero ti mette in una di situazione di debolezza e in una condizione di possibile ricatto, aumentando i rischi per il tuo genitore.
Gestione burocrazia: affidarsi a un patronato o simile
E’ stata la scelta che abbiamo percorso al momento dell’assunzione della badante. A meno che tu non abbia pratica di normative sulla gestione del personale, non sono i 100/150€ all’anno che ti chiede un patronato, o un’associazione similare, che spostano l’ago della bilancia dell’investimento economico che devi mettere sul piatto per l’assistenza al tuo genitore.
Soprattutto nel caso di persone extra-comunitarie avere un aiuto professionale non è da poco perché in questo caso si inserisce anche tutta la normativa legata ai permessi di soggiorno. Ricorda che sei penalmente responsabile se non ti accerti che la badante abbia un permesso idoneo e in regola per essere assunta.
Il colloquio di lavoro
Anche se ti fai supportare da un patronato o simile per le esigenze burocratiche sarai tu a incontrare le candidate e ad affrontare i colloqui di lavoro. Non prendere nulla per scontato, magari perché ha delle buone referenze. Anche in questo caso meglio incontrarla in un luogo neutro che non sia la casa del tuo genitore, richiedi i documenti fondamentali come quello di identità e il permesso di soggiorno se è una persona extra-comunitaria. Falla parlare delle sue esperienze precedenti di quali sono ora le sue aspettative, osservala, ascolta la tua sensazione di pelle ma non dare giudizi affrettati. Parla con lei di cosa ti aspetti, qual è la situazione attuale e quale può essere l’evoluzione delle condizioni del tuo genitore, indica il compenso (fatti un’idea prima con il patronato) e soprattutto chiarisci che verrà regolarmente assunta.
Nel passaggio da una badante a un’altra a noi è accaduto di indicare una certa cifra sottintendendo che si trattasse di un normale contratto di lavoro. La persona invece credeva che fosse in nero e quindi si è creato uno spiacevole malinteso.
Fai tu una prima selezione e incontrale in un luogo diverso dall’abitazione del tuo genitore.
E’ inutile rendergli ancora più pesante l’accettazione di una badante facendogli incontrare persone che magari risultano sgradevoli fin dal primo incontro.
Una risposta
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