Cargo Georges Simenon Biblioteca Adelphi, Milano, 2006 pag. 350 Prezzo: 18,00 Non mi è piaciuto al 100%
questo Cargo di Simenon. In alcuni punti l'ho trovato un po' prolisso,
un po' chiuso su se stesso, nel tornare e ritornare sugli stessi
concetti sebbene su sfondi differenti. L'incipit lo trovo
straordinario, molto visivo, quasi cinematografico. Nelle prime venti
righe c'è tutta la vita e il carattere dei due personaggi
principali, Charlotte e Joseph Mittel. Anche se non acquistate il
libro, la prossima volta che andate in libreria prendete Cargo fra le
mani e leggete solo la prima pagina. Vi assicuro che nel caso decideste
di proseguire la lettura fino alla fine, tornando a leggere quelle
prime righe, vi ritroverete sintetizzate come in un Bignami di alto
livello tutto lo spirito del libro. Forse, con una partenza così
sfolgorante c'é da mettere in conto qualche cedimento lungo il
percorso. E' una storia di mare e di fughe, quella di Charlotte
dalla Francia e dall'assisinio commesso, quella di Mittel - trascinato
in lungo e largo da Charlotte - dai suoi fantasmi. Quella di Mopps il
capitano del cargo sul quale i due giovani fuggono e che ritroverranno
succesivamente a Tahiti come presidente del circolo anglo-francese. E
fra questi due incontri Mopps troneggia sulla vita soprattutto di
Mittel che incatenato a un sentimento di riconoscenza non riesce ad
affrancarsi dal comportamento libertino di Charlotte (sul figlio che
avranno aleggerà sempre il sospetto che sia in realtà
figlio dell'ex-comandante del cargo). Mittel non riuscirà ad
essere davvero uomo come vorrebbe, come gli uomini che incontra sul
cargo, gli addetti alla sala macchine, uomini duri che fanno un lavoro
duro ma che sanno dare una qualche forma di amicizia e rispetto. Vedi anche: Pietr il Lettoneby Scri |
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