Giovedì 13. Una giornata strana. Stamattina in prima pagina i morti di Nassyria. La lettura dell'articolo in una lingua che non mi è più così amica come un tempo, ma l'orrore trova modo di emergere, le auto bomba, i morti, eppure gli italiani così benvoluti, il governo dice che resteremo per non cedere al terrorismo, i fiori all'altare della patria. Domani per i giornali tedeschi sarà quasi tutto dimenticato e dopodomani altri morti, stavolta turchi, occuperanno lo spazio che oggi è degli italiani. Ma oggi è solo giovedì e io non so ancora nulla di quello che succederà domani o dopodomani. Chiudo il giornale senza più riuscire a finire la colazione, vado al lavoro e ci rimango affondata in un groviglio di tedesco e inglese fino alle otto di stasera. Torno in albergo faccio una doccia, esco. Risalgo lungo la Kufuerstendamm Strasse verso la stazione del Zooligischer Garten. Due anni fa avevamo l'albergo da quelle parti. Voglio rivedere quei luoghi, stasera sono sola, ma domani Cal sarà qui con me.
Gedaechtniskirche, una chiesa per non dimenticare
Il freddo è pungente, colora le gote, condensa il fiato ma si sta bene perché è un freddo secco che non ti entra nelle ossa. Qua e là, lungo la via operai stanno installando le luminarie di Natale. Due anni fa eravamo qui per il ponte di Tutti i Santi, adesso, solo due settimane dopo c'è già un'avvio di atmosfera natalizia. Arrivo alla Gedaechtniskirche, la chiesa che piace molto a Cal. Ciò che si vede oggi è solo una piccola parte della chiesa distrutta nei bombardamenti della seconda guerra mondiale. E' il simbolo che la guerra distrugge e uccide veramente. Viste da vicino queste pietre sembrano indistruttibili, eppure siamo riusciti a creare qualcosa che le può distruggere e frantumare e rendere niente più che polvere e noi con loro.
Bahnhof Zoologisher Garten
Poco passi e arrivo alla stazione del Zoologisher Garten. Lì di fronte l'Erotik Museum che abbiamo visitato due anni fa. Lascio che i ricordi arrivino a ondate, sorrido fra me e me, sono di nuovo qui appena dopo due anni e mi sembra come se stessi tornando a casa dopo decenni di esilio. Domani sera devo rifare questo mio piccolo, privato percorso della memoria con Cal.
La stazione dello Zoo di Berlino, dei luoghi di Christiane F. oggi non rimane più nulla. La droga non si esibisce più neppure qui allo zoo, anche il retro - là dove si prostituivano i ragazzi - è stato ripulito dall'umanità adolescente che lo popolava alla fine degli anni settanta. "We can be hero, just for one day" ma molti di loro hanno vissuto troppi pochi giorni per poter essere degli eroi almeno una volta.
La città meno tedesca
A forza di girovagare sono arrivate le dieci a quest'ora trovare qualcuno che in Germania ti dia da mangiare è una vera e propria impresa. Devo infilarmi al più presto in qualche locale prima che mi lascino a digiuno. Scarto un ristorante portoghese e uno indiano e entro al "Alt Berlin". Un normale costoso locale in una laterale della Kurfuerstendamm. Non solo non c'è alcun problema per mangiare, ma dopo di me entrano altre persone probabilmente berlinesi, di certo tedeschi. Berlino non ricerca la perfezione con l'ossesione che si riscontra spesso nelle città tedesche. Pur essendo una città pulita, qualcosa sempre sfugge anche se a volte fin troppo... per tutto il week end e in punti diversi della città Cal ed io abbiamo percepito un persistente odore di fognatura.
Vedi le altre foto
by Scri