Spunto
per il viaggio e organizzazione
Il progetto di visitare le
Repubbliche Baltiche l'avevamo da qualche tempo. Precisamente da quando
avevamo visto una puntata di "TG2 Dossier" che presentava gli stati
baltici poco
prima del loro ingresso nella Comunità europea.
Anche per questi paesi il mese di agosto non è tra i migliori
per effettuare il viaggio, molti turisti in giro di diverse
nazionalità spagnoli, tedeschi, scandinavi e naturalmente
italiani.
Per l'organizzazione del viaggio ci siamo rivolti ad una agenzia; poco
il tempo a disposizione in paesi completamente sconosciuti per
affidarci al caso. Siamo dunque partiti con le prenotazioni dei voli,
degli alberghi (quattro alberghi per un totale di otto notti) e
dell'auto presa a noleggio.
Abbiamo optato per un giro che partisse da Tallinn (Estonia, quella
più a nord) per terminare a Vilnius (Lituania, la repubblica
più a sud), passando Riga in Lettonia. Naturalmente le tappe
erano nelle tre capitali, con unica eccezione per Klaipeda (Lituania),
base per la visita della Penisola Curlandese.
Normalmente i tour operator organizzano un viaggio simile al nostro, ma
da Vilnius a Tallinn: in effetti questo percorso garantisce "il meglio
alla fine", cioè la città di Tallinn, senz'altro la
più carina tra le tre capitali.
A caccia
di informazioni
Sebbene le Repubbliche Baltiche non siano più una meta inusitata
la preparazione del viaggio ci ha posto qualche problema. Innanzitutto
abbiamo trovato solo due edizioni di guide esclusivamente dedicate agli
Stati baltici. Anche la rete non abbonda di informazioni. Per il nostro
giro dell'Andalusia di tre anni fa (ScriCal non era ancora nata, quel
viaggio non è documentato qui) avevamo trovato informazioni in
abbondanza compreso in quali posti andare a mangiare nelle città
che abbiamo visitato.
Per le repubbliche Baltiche invece poco nulla, tant'è che nei
siti che tracciano il percorso da un posto ad un altro il dettaglio di
città come Vilnius non era neppure disponibile.
Muoversi in Estonia,
Lettonia, Lituania
L'auto a noleggio è stata senz'altro una scelta
vincente, non fosse
altro che per la libertà di orari e itinerari che garantisce per
gli
spostamenti tra una tappa e l'altra.
Tutto il viaggio ha comportato
poco più di un migliaio di chilometri con tratte massime
giornaliere comunque
inferiori ai 400 km (detestiamo dover
fare le cose di fretta e volevamo avere la più ampia
possibilità di
fermarci durante il percorso se qualcosa avesse attirato la nostra
attenzione).
Per contro, abbiamo sempre lasciato l'auto ben parcheggiata durante le
nostre escursioni cittadine. A meno che non si intendano visitare i
dintorni (noi avevamo un solo giorno intero per ogni città
quindi abbiamo preferito passarlo nei vari centri storici) l'auto non
serve nelle città: i centri sono piccoli e tranquillamente
esplorabili a piedi, senza neppure la necessità di mezzi
pubblici.
Negli spostamenti interurbani ci siamo sempre trovati più che
bene. La rete stradale di Estonia e Lettonia non dispone di autostrade,
ad
eccezione di qualche decina di chilometri intorno a Tallin senza
pedaggio.
Le strade sono in buone condizioni anche se non sempre perfette e il
traffico è ridottissimo. Non è
stato infrequente fare chilometri e chilometri incontrando qua e
là solo qualche altra auto. Ancora più rari i
camion. Se, come sembra, la rete ferroviaria è poco
sviluppata e il traffico commerciale su ruota quasi assente, per lo
meno secondo i nostri canoni, c'è da chiedersi come viaggiano le
merci attraverso le repubbliche baltiche.
La benzina, disponibile a 93, 95, e 98 ottani, costa poco meno di un
euro (95 ottani) e le stazioni di servizio non mancano. Degno di nota
è stato il rispetto quasi maniacale, soprattutto in Estonia, dei
limiti di velocità. Non sappiamo se per senso civico o timore
della polizia (presente sulle strade ma non certo abbondante) ma i
cartelli con i limiti dettano veramente legge, da quelle
parti. Nelle città, invece, i Baltici rivelano una
guida un po' più sportiva, dove il pedone è tollerato
(purché attraversi sulle strisce) e non risparmiando colpi di
clacson all'automobilista indeciso (noi) all'affannosa ricerca di una
corrispondenza degli impronunciabili nomi di vie cittadine sulla
propria cartina.
In Estonia e Lettonia è obbligatorio viaggiare con i fari accesi
sempre e dovunque.
Cambio valuta e prezzi
Cambiando tre stati in otto giorni si deve, gioco forza, ritornare alle
vecchie abitudini del cambio della valuta. Il valore poi delle tre
monete non è uguale rispetto all'Euro e alla fine un po' di
confusione la si fa. In Estonia c'è il Kroon e il cambio
è 1 euro = 15 EEK (è la sigla della moneta, il cambio
è a Agosto 2005), in Lettonia il Lats (lati al plurale), 1 euro
=0,68 Ls, infine in Lituania ci sono le Litas e 1 euro = 3,43 Lt. In
tutti e tre gli stati il costo della benzina è di poco inferiore
a un euro; 13,55 EEK, 0,59 Ls, 3,10 Lt. I prezzi sono inferiori che da
noi: abbiamo ben cenato e ben bevuto in media con 20 Euro. Ma
la sensazione è che si stanno rapidamente adeguando agli
standard europei.
Per cambiare la valuta sono disponibili numerosissimi chioschi,
convenienti e spesso senza commissioni. Anche le banche offrono un buon
appoggio in tal senso restando aperte fino a sera inoltrata, sabati
compresi. Alcune, però, richiedono il pagamento di una
commissione.
by ScriCal
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