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La verità del ghiaccio
Dan Brown

Dan Brown
La verita del ghiaccio
Mondadori
pagg. 535


"Un Crichton con meno mestiere" è la prima impressione suscitata da questa lettura.
La tecnica narrativa del voler tenere il lettore con il fiato sospeso non è cambiata da "Il Codice Da Vinci".
Ogni capitolo termina con una vicenda o un'azione sospesa tanto che immediatamente si inizia a leggere il successivo cercandone la continuazione (che non sempre c'è, non subito per lo meno).
La storia, al limite della fantascienza, è imperniata su una strabiliante scoperta della Nasa che l'Autore impiega ben OTTANTASEI pagine a rivelare, dandone continui assaggi ma senza mai servire il piatto completo.  E quando anche si decide (finalmente) ad aprire il sipario sul fulcro della vicenda, lo fa comunque con pochi spizzichi alla volta e con ben 20 pagine di "fiato trattenuto" aspettando la rivelazione che quando arriva rispetta in pieno la "filosofia Brown" dove non tutto è quello che sembra.
Questo stile di suspance da telefilm è a volte irritante, lasciando costantemente un senso di provvisorio ad ogni capitolo ma, lo ammetto, funziona nell'obiettivo di mantenere inchiodato il lettore alla storia.
Il libro è senz'altro godibile e ottimo come lettura estiva.


Il Codice da Vinci (letto da Cal)
Il Codice da Vinci (letto da Scri)

by Cal