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Dalla Patagonia all'Himalaya

Patagonia
Bruce Chatwin
Adelphi, Milano, 1982
pag. 259
Prezzo: 8,50

Un altro giro di giostra
Tiziano Terzani
Longanesi & C., Milano, 2004
pag. 576
Prezzo: 18,50

Patagonia
Non ce l'ho fatta. Non sono riuscita a concludere Patagonia di Chatwin. Ho provato, sono arrivata fino a metà ma il libro non mi ha coinvolto. Certi articoli di National Geographic sono molto più avvincenti, appassionati e veri delle pagine di Chatwin che sciorina una serie di nomi e fatti senza mai giungere alle storie e agli eventi. Lo so che è il libro simbolo del viaggio, ma leggendolo non sono riuscita ad arrivare nemmeno alla stazione.
Forse un vecchio che abita in una casupola sull'Himalaya direbbe che era il passaggio da farsi per giungere al libro di Terzani.
Terzani
Con il solito zapping una domenica mattina sono capitata in una trasmissione, – non ho idea di cosa si trattasse – immagini di un uomo, capelli e barba bianca, vestito da santone indiano, poi un lungo tavolo sotto un tetto di canne a proteggere dal sole, l'uomo seduto a gambe incrociate sul tavolo. Parole che non ascolto andando avanti e indietro finch'è non arriva quella frase qualcosa del tipo: arrivare al sé, alla pace interiore senza bisogno di isolarsi sull'Himalaya, farlo anche sull'autostrada Bologna-Firenze. Mi trovo d'accordo, aguzzo l'orecchio e scopro che quel signore si chiama Tiziano Terzani.
Anche Un altro giro di giostra è la storia di un viaggio o meglio di un viaggiatore scopertosi con un "malanno", il cancro, e che viaggia tra la medicina occidentale (gli aggiustatori di New York) tutta concentrata sulla malattia e quella orientale (santoni, guru, guaritori, medici tradizionali) che considera l'uomo nel suo insieme. Qui la storia si fa viaggio tra le storie delle persone incontrate da Terzani, alla ricerca di una cura, ma più realisticamente alla ricerca del sé. E le storie si mischiano alle situazioni, ai paesi, alla natura, le montagne, l'aria, la povertà e miseria dell'India, e poi la Cina, i funghi del Giappone, la Thailandia, insomma l'oriente e la sue pratiche mediche; reiki, ayurveda, yoga, qi, digiuno, meditazione.
Un viaggio compiuto senza emettere sentenze e giudizi, ma forse una sola considerazione: la new age e le sue scorciatoie proposte all'occidente non ha nulla a che fare con il lungo percorso di formazione insito nella filosofia orientale. Un viaggio non concluso, quello di Terzani, il suo malanno è ancora lì e lui ha ancora bisogno della vastità e del silenzio dell'Himalaya. Un viaggio che lascia qualche sassolino lungo la strada, la cura è dentro di sé, la malattia non è altro da noi e non tutti i viaggi richiedono di girare il mondo.
Questo libro è anche una storia d'amore, l'amore di una moglie che invece di trattenere a sé chi domani potrebbe non esserci più, lo lascia seguire la sua strada, una strada che lo porterà lontano per mesi. Una scelta non facile e di estrema generosità.

by Scri

Dello stesso autore vedi anche: Lettere contro la guerra