Giro dei quattro ghiacciai (con guida)

Chi organizza il giro dei quattro ghiacciai

Il giro dei quattro ghiacciai è organizzato dall’Ente Turismo della Val Venosta e prenotabile in tutti gli uffici turistici dei paesi del comprensorio. Il percorso, con continui sali-scendi, si svolge ai piedi dei ghiacciai per inoltrarsi effettivamente solo nell’ultima parte del quarto. Il punto di partenza “ufficiale” è presso l’hotel Sottostelvio (2188 mt), a pochi chilometri dal passo. Per arrivarci è molto comodo usare l’autobus di linea. Dall’hotel Sottostelvio si imbocca il sentiero n. 13, che diventa 14 in breve tempo lungo la “Dreifernerweg”.

Tempi Difficoltà Tot. dislivello salita Mezzi Costi Foto
6 ore Impegnativo 220 mt. Autobus di linea 3,0 a
testa A/R
 

 

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NubiIn questo primo tratto non abbiamo potuto godere di un gran panorama in quanto l’abbiamo percorso quasi tutto in nube. Il primo ghiacciaio è il Madaccio, visto qua e là grazie a brevi squarci delle nubi. Sulla via per il secondo ghiacciaio, “Trafoi”, l’occhio allenato della guida ha individuato un camoscio sul versante opposto del canalone che stavamo percorrendo.

Sosta d’obbligo per una scarica di fotografie da tutti i partecipanti. Il terzo ghiacciaio è la “Vedretta del Naso”, che la nostra guida chiamava “Rinoceronte”, che si unisce nella sua parte finale con il quarto, “Ortles”.

Quest’ultimo è quello che effettivamente si attraversa. Essendo il ghiacciaio in continua evoluzione il percorso non ha alcun tracciato visibile quindi è essenziale la presenza della guida.

Si cammina su uno strato sassi che emergono dal ghiaccio sottostante per cui non sonoGhiaccio e pietre necessari ramponi o picozze: solo attenzione nel seguire il percorso indicato dalla guida. Superato l’ultimo ghiacciaio il sentiero porta al rifugio Borletti (2188 mt), con un percorso esposto in parte attrezzato.

Dal rifugio il sentiero 15 ci ha portato in 55 minuti alla chiesetta di Drei Brunnen (Tre Fontane) a quota 1605 mt, con una continua e ripida discesa nel bosco che mette a dura prova caviglie e ginocchia. Da qui in circa 45 minuti si arriva a Trafoi (1543 mt) per riprendere l’autobus di linea.

Impressioni sul percorso

Questa escursione non è stata certo al livello della traversata del ghiacciaio della Marmolada. Il percorso non è difficile ma richiede comunque attenzione e della resistenza poiché l’arrivo al rifugio è a fine escursione.

E’ dunque obbligatorio prevedere il pranzo al sacco. Non siamo riusciti a godere appieno di questa escursione anche a causa del gruppo un po’ troppo folto, circa 15 persone, che comprendeva anche una famigliola siciliana alla sua prima escursione e che hanno rallentato non poco tutti gli altri.

A noi sono toccate un bel po’ di nubi che lasciavano filtrare qua e là qualche sprazzoGhiaccio di un panorama che deve essere superbo.

Anche i ghiacciai della Val Venosta sono in una fase di continuo scioglimento. Gli squarci che vi si intravedono sono come piaghe che non riusciranno mai a rimarginarsi. E’ l’unico caso, questo dei ghiacciai, dove il gorgoglio dell’acqua – che altrove darebbe una sensazione di allegria – provoca quasi un sentimento di tristezza.

Riepilogo tempi e dislivelli

Tratta Tempo Dislivello
Sottostelvio – rifugio Borletti 5h + 0 (con continui sali-scendi)
rifugio Borletti – Drei Brunnen (Tre Fontane) 55′ – 580 mt

*Nota*: tempo comprensivo delle soste per fotografie.

by ScriCal

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