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Il fronte interno
Umberto Silva

Il fronte interno
Umberto Silva
il notes magico, Padova, 2004
pag. 171
Prezzo: 10,00

Credo di aver letto Il fronte interno nella migliore delle condizioni possibili, a letto, febbricitante mentre fuori imperversava una tormenta di neve (in realtà una semplice nevicata ma la febbre accende ogni cosa) e il cielo grigio e scuro distendeva una penombra uniforme nella stanza sin dalle tre del pomeriggio. Andando e venendo dal libro nel leggero assopirsi della febbre ho incontrato Cioran, Sartre, Moravia, ho cenato con Pasolini in quell'ultima cena a pochi giorni dalla sua morte in cui scattando in piedi dichiarò "io sono il diavolo" attirandosi l'invidia di Silva e Moravia.
Tra un ricordo d'infanzia e viaggi di giovinezza, tra arabi ed ebrei, riga dopo riga troviamo il tutto e il contrario di tutto in una lucida ferocia rivolta a sé stesso perché come scrive Silva: ... Prendermela con gli altri rilascia un sapore di sconfitta , soprattutto se vinco. A quel punto me la prendo con me ed è tutto un altro gusto, perché divento veramente feroce ed astuto, conoscendo la mia astuzia e ferocia: solo colpi proibiti e pietà leggendarie.  E' sciocco cercare persecutori, magari costosi e inadeguati, quando ci si ha a disposizione 24 ore su 24.

A mezzanotte il lampeggiate dello spazzaneve getta luce arancione nella mia stanza, il rumore mi fa riemergere dal folle convitto, sento le pale dei vicini raschiare sull'asfalto, mi alzo, ancora luce arancione dei lampioni sul manto bianco abbrancato agli alberi, loschi figuri mascherati da cappelli, sciarpe e giacche spalano dai loro cancelli la neve che allegramente lo spazzaneve gli ha ammonticchiato davanti. Domani mattina, da lì devono uscire con le loro auto, do una pacca sulla spalla alla mia febbre da cavallo e me la riporto a letto, noi domani mattina ce ne restiamo sotto le coperte, all'alba ci aspetta Chablis.

Vedi anche: Ostilità di Sonia Ferro




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