Una stagione selvaggia – Joe R. Lansdale
Joe R. Lansdale
Una stagione selvaggia
Einaudi, Torino, 2006
pag. 192, € 11
C’è tutta l’America che conosciamo in Una stagione Selvaggia. L’America dei piccoli paesini dispersi in una immensa distesa fatta di nulla. Un’America quasi indolente in cui i due protagonisti Hap e Leonard si arrabattano con lavori stagionali nei campi. I due vengono definiti dei detective.
Savage Season Joe R. Lansdale For people like me, who doesn’t live in the USA, in this book there is all the stereotypes of America. The country of very small cities in the middle of nowhere, where people have small, different works and of course where there is the vamp blonde that got men crazy. Fortunately a part of the usual American ingredients, there is much more in this book. First of all the Lansdale way of writing, direct, sometimes violent, raw and funny at the same time. Hap and Leonard the strangest couple of detective I’ve ever met.
Non in questa storia in cui vi è il loro debutto come personaggi. Qui c’è la bionda fatale alla quale Hap, nonostante tutto il male del passato non resiste e dalla quale Leonard è immune grazie alla sua omosessualità.
Gay e nero, una miscela esplosiva. C’è un pacco di soldi che può cambiare la vita a tutti da recuperare in un lago ghiacciato, c’è una gang sgangherata e il ricordo a volte nostalgico a volte violento, altre sofferente di quella stagione “irripetibile” che sono stati gli anni sessanta. Il libro è stato scritto nel 1990, quindi cii sta che i personaggi l’abbiano vissuto in diretta e non siano ancora troppo vecchi per raccontarlo.
Una scrittura asciutta quella di Lansdale trapuntata di invenzioni descrittive molto belle. C’è sangue, amore, odio, morte. Nella migliore tradizione romanzesca.