Soffocare – Chuck Palahniuk
Chuck Palahniuk
Soffocare
Mondadori, Milano, 2002
pag. 280, € 8,80
Esagerato, scurrile, volgare, apparentemente inconcludente, con descrizione dettagliate e quasi maniacali di qualsiasi umore fisico capiti a uno dei protagonisti. Come maniacale è la descrizione dello disfacimento dei corpi degli anziani nella clinica St. Anthony dove è ricoverata la madre di Victor Mancini, tra altri vecchi che come lei si tirano dietro delle membra in disfacelo nella sola attesa della morte.
Chuck Palahniuk – Choke follows Victor Mancini and his friend Denny through a few months of their lives with frequent flashbacks to the days when Victor was a child.[1] Victor grew up while going from one foster home to another. Victor’s mother was found to be unfit to raise Victor. Several times throughout his childhood, his mother would kidnap him from his various foster parents. They would eventually be caught and he would again be remanded over to the government child welfare agency.
E par pagare i conti della clinica Victor finge di soffocare nei ristoranti perché c’è sempre qualcuno che ha bisogno di scoprirsi eroe, di salvare qualcuno e di ricordare ogni anno quel suo giorno memorabile inviando un biglietto e un po’ di soldi a Victor. La sua, in fondo, è una missione. Tutti questi eroi non sarebbero tali senza Victor Mancini.
Il linguaggio forte è intriso nella storia, non c’è altro modo di raccontarla che non usare un linguaggio volgare del resto i personaggi sono dei sesso dipendenti che stanno seguendo un corso di recupero in dodici fasi e, nel mondo che Palahnuk squarcia davanti ai nostri occhi, le cose si chiamano con il loro nome. Lo stesso autore nelle prime righe del libro mette in guardia: “Se stai per metterti leggere, evita.”
Scri